Teta Mona
Sheena
(Fleisch)
reggae, dub
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Arriva dalla Murgia tra Puglia e Basilicata Teta Mona, stavolta in combutta con Prince Jaguar.
Il tentativo di Sheena, in buona parte riuscito, è quello di rinfrescare l’altrimenti raffermo genere dub-reggae così come s’è declinato in casa nostra.
La “nuova mano di vernice” viene data da un forte innesto cantautorale che si poggia sul solito sound system a bassa (molto bassa) battuta, quasi downtempo.
Frequenze subsoniche per scuotere i corpi, ipnotismi di vario genere, ciondolamento d’ordinanza: gli ingredienti della ricetta “classica” ci sono tutti, ma Teta Colamonaco e il suo cantato quasi scazzato sono l’asso nella manica che fa prendere il piatto a Sheena, disco piacevole e breve (12 pezzi, 30 minuti).
L’esperienza internazionale maturata da Teta si sente, così come la produzione curata dà una ventata di professionalità a un album che fa parte di un genere davvero troppo inflazionato di prodotti di bassa lega. Qui non si grida certo al miracolo artistico, ma la confezione è buona, c’è tanta professionalità e una genuina ricerca di sostanza che non tarda ad arrivare.
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