Suz
One is a Crowd
(Cd, No Mad Records)
trip-hop
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Con lo zampino di alcuni musicisti (in forza o ex) dei Casino Royale, torna dopo tre anni Suz. Disco raffinatissimo e ricchissimo da un punto di musicale e di produzione, One is a Crowd è difficilissimo da catalogare (operazione in cui noi critici e criticoni generalmente invece ci troviamo a nostro agio).
Hip-hop, black music, pop, trip-hop, soul: tutto coincide in un unico flusso musicale su cui Suz poggia la sua voce nera-ma-non-troppo, con un occhio alla Bristol degli anni ’90 e un orecchio teso dall’altra parte dell’oceano.
Susanna La Polla, questo il vero nome di Suz, è perfettamente a suo agio tra citazioni shakespeariane, rimandi a colonne sonore, memoria del suo passato di corista reggae, ma soprattutto come autrice del primo disco pop veramente del 2013, anno in cui il sincretismo dei generi e sotto-generi del passato dovrebbe (finalmente!) lasciare il passo a qualcosa in cui i Massive Attack non solo dei “padri putativi”, ma qualcosa di assodato e dai cui (ri)partire per musiche che (in qualche modo) suonino nuove.
Suz ci riesce quasi sempre, se non quando incrocia (un po’ troppo) da vicino reminescenze r&b che francamente, seppure continuano ad impazzare nella modulazione di frequenza, il popolo indie lo hanno bello e che scocciato.
Poco male, perché One is a Crowd è davvero un bel disco, trasversale e con una caratura internazionale che (speriamo) faccia trovare a Suz spazio anche fuori gli angusti spazi di un Italia sempre più distratta.
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