Sufjan Stevens
The Age of Adz
(Cd, Asthmatic Kitty)
alternative
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Per la prima volta per quanto il genere sia inusuale, astratto e a tratti rarefatto, si percepisce nell’album di Sufjan Stevens The Age of Adz una penetrazione profonda di tutto quello che concerne il corpo in ogni suo brano, mi spiego meglio, ogni canzone la si vive, viene percepita come un momento, in cui davanti a te hai dei passaggi di senso compiuto che ti portano a realizzare un momento, un fenomeno allontanando tutto quello che hai intorno e in cui trovi solo del sensato svago.
Mi piace quando un genere che non trascende da nessuna definizione possa diventare studio, questo cd, The age of Adz di Sufjan Stenens, è impercettibile, impalpabile, ma quello che colpisce è la sua scomposizione, ogni singolo suono, se chiusi gli occhi , ti porta verso un cammino in cui le strade diventano vive nel momento in cui sei tu che ne prendi il comando.
Il cd colpisce perchè non è saturo di melodie acrobatiche, ma ogni brano è colorato da sensazioni, come la malinconia, la libertà, la paura, quindi non è altro che la sensata descrizione di un anima scomposta e ricomposta dalle sue visioni.
Andiamo con l’analisi dei brani acuti e critici in ogni loro suggello:
Futile Device la definirei un brano sensibile evidenziato dalla voce calda e distaccata, e dai suoni che riproducono la quotidianità, melodia della chitarra che porta il suono oltre l’ascolto.
Too Much inizia con una carrellata di sintetizzatori e campionatori ma poi si perde verso vibrazioni languide che gerano acqua poetizzando verso un candore limpido.
Age of adz, il brano che dà il titolo al libro, è un pezzo corale, trionfale, è lontano e vicino , ti tocca ti accattiva ma ti distacca dall’ascolto.
Now that I’m older è un brano in cui la melodia si muove lenta e sinuosa come il vento, vagheggia la libertà, entra in punta di piedi ma crea l’incanto.
Vesuvius è l’apoteosi, il piano conduce la voce e il coro, che pacatezza cosciente, non ci sono filtri , davvero un pezzo raffinato.
I want to be collega musica classica a musica sperimentale, proiettando delle forme di comunicazioni differenti che lasciano la chiave di lettura all’ascoltatore.
The Age of Adz di Sufjan Stevens è un album colto, elegante, piace perche ipnotizza e immerge il proprio io a capire, a non far diventare tutto un inutile ascolto ma una intercettazione chiara e seria di quello che la musica può costruire con l’ingegno e la follia.
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