Statuto
Un Giorno Di Festa
(CD, Le Foglie e Il Vento)
ska, alternative rock
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Muovetevi. E ballate. Sono le uniche due azioni che vi verranno instintive appena ascolterete il nuovo album degli Statuto. Una delle band più ecclettiche del panorama nazionale, nonchè gli esponenti più validi dello ska nazionale, per i loro trent’anni di carriera ci regalano un nuovo lavoro dal titolo Un Giorno Di Festa.
Sembra ieri che la band si presentò sul palco dell’Ariston con la loro ska-nzonata Abbiamo vinto il Festival di Sanremo. Invece di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Proprio in quell’anno, era il 1992, raggiunsero una certa popolarità e la loro musica, lo ska, divenne nota anche all’ascoltatore meno avvezzo a questo genere di musica. Tuttavia la band era sulle scene dal 1983, a dimostrazione purtroppo che certi gruppi validi non emergono mai o solo dopo una lunghissima gavetta, e dopo 30 anni con Un giorno Di Festa ci propongono delle canzoni mai banali nè nelle sonorità, che spaziano molto oltre allo ska, ma neanche nei testi, improntati o alla critica sociale o all’omaggio a certi personaggi.
Il disco si apre con Un giorno di festa, pezzo rock allegro e scanzonato sulla crisi attuale. Si continua con Invisibile, con un attacco che sembra un omaggio a Shout to the top degli Style Council, sempre un pezzo rock leggero e orecchiabile che ti cattura fin dal primo ascolto.
Rudy Playboy è un omaggio ironico al loro amico Rudy Zerbi ma il pezzo colpisce per essere una track improntata allo ska con venature retrò. Altro omaggio, in chiave ska-rock, al ciclista inglese Bradley Wiggins con Pedalando Elegante.
Ascoltando Intercity Firm, incentrata sul tema del tifo odierno, ti viene subito voglia di ballare, presi dal ritmo ska della canzone. Colpevole di essere giovane parla dell’Italia, paese in cui i ‘vecchi’ non lasciano mai spazio ai giovani in qualsiasi ambito. Il pezzo vira di più sul rock.
Madrid, omaggio alla città spagnola, si apre con un inizio ‘spagnoleggiante’ per proseguire in un ballabile pezzo ska. Sorpresa con Io non ho la mia età visto che la canzone è più orientata al pop-rock, con la presenza del piano. Altro omaggio è Il capitano, dedicata allo storico capitano del Torino Giorgio Ferrini. Il tutto condito da un pezzo ska movimentato. Si continua a ballare con lo ska-punk di La mia città.
Autentica chicca è Non sperarci, scritta nel lontano 1985 e riarrangiata dal compositore, loro ex collaboratore, Ezio Bosso. La canzone è accompagnata solo dagli archi ed impreziosita dalla voce di Alessandra Contini de Il Genio. Il meglio arriverà è una sorta di manifesto del gruppo. Un pezzo che rievoca la loro storia musicale, pezzo tipicamente ska con un testo che ricorda i momenti salienti della loro carriera.
Gli Statuto ci propongono un album pieno di sonorità ska, citazioni ed omaggi a personaggi e situazioni della vita reale, oltre a regalarci un’insana voglia di ballare sulle loro note. Insomma per i loro 30 anni di carriera si, e ci, regalano un disco da ascoltare e riascoltare. Vietato rimanere fermi.
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