Stam1na
SLK
(Sakara Records)
power, trash, progressive metal
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Popolarissimi in Finlandia ma sconosciuti in Europa, gli Stam1na sono sulla scena musicale da quasi vent’anni e solo da nove hanno avuto l’opportunità di trovare un’etichetta che li pubblicasse. SLK è il loro sesto album in studio e propongono undici brani tra progressive metal e trash, formula che li ha visti vincenti nelle charts finlandesi, proiettandoli disco dopo disco sulla cima delle classifiche.
Band potente e aggressiva ma che non manca di ironia, guardando qualche video promozionale sul Tubo, i finlandesi sanno menare sodo sulle corde e martellano incessantemente in questi 45 minuti tiratissimi, mettendo in mostra un metal intriso di energia e melodie a volte un po’ inadatte alla rudezza del suono. Probabilmente è per questo che hanno riscosso così tanto successo tra i fiordi.
Il disco è incentrato sull’accettazione della mortalità e di tutte le cose che devono avere una fine. Il cantato in madrelingua sicuramente non aiuta a farsi strada fuori dai confini scandinavi, sebbene nel loro curriculum ci sia anche un tour con gli Apocalyptica. La loro scrittura metal si mescola con un certo prog sinfonico manifestando strutture orecchiabili, nonostante le grida e i riff sincopati sulle liriche esasperate.
Le influenze della band derivano dai finnici Stone e da storiche band come Sepultura, Dream Theater, Pantera e Slayer. Growl, gothic e tecnica sinfonica sono i tre punti di forza delle composizioni che valorizzano la potenza ritmica delle sei corde distorte e che a tratti può risultare trascinante ed toccante. Indiscutibile la performance e la produzione di tutto rispetto, riuscendo a risultare meritevoli di un ascolto per chi magari cerca qualcosa di nuovo, impestato e suonato bene.
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