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Spasmodicamente: Questa Maledetta Nazione

Un Belpaese di piaceri e ormai di dolori: il quadro che qui si denota a colpi di chitarra, basso e batteria è quello di una nazione in cui agitarsi senza posa. In una parola: Spasmodicamente

Spasmodicamente

Questa Maledetta Nazione

(Cd, Autoproduzione)

rock, post-rock, alternative

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Spasmodicamente è un avverbio, ma forse ancor di più un modo di sentire ed essere… tanto da essere erto a nome proprio del gruppo  in questione. Gruppo che più italico non si può, così italico da servirci sulla copertina del loro ultimo album niente di meno che un piatto di pastasciutta, ma contornato da opportune critiche all’amato-odiato Paese.

Questo è il nodo a cui gira attorno Questa Maldetta Nazione, disco che arriva dopo circa cinque anni di attività non proprio sotterranea, fatta comunque di esibizioni dal vivo o per emittenti televisive, minialbum ed EP vari.

Il sipario si apre sulla note della trasmissione  Qui Radio Londra in prossimità del centocinquantenario dell’Unità d’Italia: un’ottima occasione che il trio coglie al volo per una critica aperta alle storture della nazione, da quelle più esplicite, come si ascolta proprio nella traccia d’apertura Politica & Religione, alle incursione nell’ironia più tagliente, costruita facendo beffa dei luoghi comuni e dei sentimentalismi gratuiti al limite del ridicolo. Continuando sulla stessa linea si arriva a La Nostra Fine, sintetizzabili nei concisi e sentiti versi “siamo diventati troppo spenti e irraggiungibili”.

Insomma c’è spazio sia per parentesi più liriche ed evocative, in primis Lacrime Di Plastica, che per incursioni decisamente più mordenti ed aggressive: Su Questa Terra è senza dubbio l’esempio di uno stile molto orientato all’hardcore punk con frange di nu metal.

In pochi minuti sono racchiusi speranza e disillusione, accanimento e voglia d’abbandono, il tutto tradotto in un’impronta musicale generalmente dura e rabbiosa ma dal cuore pulsante di sentimento autentico e da un tripudio di sonorità corpose. Bel colpo davvero.

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Delia Bevilacqua
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