Soundgarden
King Animal
(Cd, Mercury)
grunge, rock, indie rock
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Sarà forse perché Criss Cornell e Co. mi sono sempre piaciuti, però io trovo che il loro ultimo King Animal sia davvero un gran bel discaccio.
I Soundgarden non hanno bisogno di presentazione: sono un gruppo seminale che – con bands come Pearl Jam, Alice in Chains e Nirvana – ha dato al grounge.
“Volevo solo prendermi una pausa e invece sono stato via per troppo tempo.” Canta Chris Cornell nella prima canzone Been Away Too Long.
Ufficialmente separati dal ’97, i grandi di Seattle avevano ripreso a lavorare insieme nel 2010 con un’apparizione al Lollapalooza e il disco-raccolta Telephantasm.
Finalmente i Soundgarden ritornano con un nuovo lavoro, potente e irresistibile. Il loro marchio di fabbrica c’è tutto: i loro accordi e i tempi inusuali che stemperano i consueti suoni punk, heavy e alternative in una densa amalgama di rock sornione e accattivante.
Ma bando alle chiacchiere: la pubblicazione di King Animal è da considerarsi come l’avvenimento rock(shock) dell’anno.
Si tratta di un album curato al millimetro, senza punti deboli e che non lascia spazio alla noia. Semplicemente non è stata prevista nessuna canzone mediocre e l’indice di gradimento s’incrementa ascolto dopo ascolto.
Sapientemente distillato da Adam Kasper (Foo Fighters, Nirvana, Pearl Jam), nello studio X di Seattle, King Animal ci riporta alle migliori atmosfere indie rock degli anni ’90 cariche però, di spunti originali e nuove influenze musicali.
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