Solo
Indrid Cold
(Blen Studio)
pop, rock
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C’è l’ombra lunga del pop rock – quello con due stanghette in più del classico seriale – su questa buona prova che conferma – e siamo solo all’inizio – le qualità “posate” dei Solo, formazione di Trani che con Indrid Cold, si muove ufficialmente verso i terreni affollatissimi della musica italiana e non, aprendo sin dal primo giro d’ascolto una melodia elettro/elettrica sostenuta da un tripudio di sustains radiofonici che ricamano la totalità della tracklist; cinque brani e una bonus track che – anche se non terremotano niente di eclatante – rimangono on air e finiscono col fare battere il piede a tempo durante il loro brillante passaggio stereo.
La Sintesi, qualcosa de Le Vibrazioni primaticce, lontani Soerba, un ancor più lontano Massimo Priviero aiutano a definire pressappoco l’identità artistica del quartetto, un piccolo magnetismo tra immaginario e intimità vera che si attraggono in una sonorizzazione piena, scandita, gratificante. Non mancano deviazioni verso picchi Tunes Risposte, il pathos accorato Se tu non sei, uno shuffle dancery Non crollo, ma principalmente rimane a fine giro quella piacevole centrifuga di scrittura e suono che ha un nitore retrò e (proprio per questo) attuale.
Tutto sommato non male come opera prima.
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