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Sleep On It: Overexposed

Sleep On It portano a galla il pop punk con le dodici tracce presenti nel loro EP Overexposed, tra sovrapposizioni di chitarre e cantato strascicante, leggi il resto...

Sleep On It

Overexposed

(Equal Vision Records)

pop punk

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Sleep On It- OverexposedSleep On It è una band pop punk di Chicago formata nel 2012. La band è composta dal vocalist Zech Pluister, chitarrista TJ Horansky, chitarrista di rhythm e vocalist Jake Marquis, al basso AJ Khah, e il batterista Luka Fischman. A partire dal novembre 2017, hanno pubblicato un album da studio e tre EP, tra cui Overexposed.

Nell’EP sono presenti dodici tracce e sin dalla prima, A New Way Home si percepisce quel, non troppo nuovo, sound pop punk che non li distingue poi dai tanti altri gruppi presenti sul mercato musicale, trovo un po’ fastidioso il timbro del vocalist, che però quando ci dà dentro e alza un bel po’ la voce, lasciando da parte il cantato molto pop diviene decisamente interessante.

A livello musicale in alcune tracce il sovrapporsi delle due chitarre è sin troppo percepibile, cosa che non avviene nell’ottava traccia, Fireworks in cui compare Derek DiScanio degli State Champs, dove il sound è decisamente più apprezzabile e non solo per la partecipazione di DiScanio.

Come ogni album pop punk anche qui troverete tracce più movimentate alternate a tracce più lente, un esempio vi arriva abbastanza subito con la sesta traccia, Photobooth, in cui devo dire, per onor del vero che ci sono dei graffiati nel cantato che non mi dispiacciono per nulla anche se sono poi alternati a quella sorta di coda lamentosa che non riesce proprio ad essere evitata dalla stragrande maggioranza delle band facente parte di questo specifico ramo musicale.

Overexposed, traccia che dà il nome all’album parte bene, ma ad un certo punto diviene un mezzo caos sonoro dove si fa fatica ad ascoltare le parole che il vocalist sta cantando, peccato, perché a livello di sound non è totalmente da buttare, mi piacciono moltissimo le incursioni della batteria e un po’ meno le chitarre che, come vi ho detto prima, purtroppo si sovrappongono un po’ troppo, creando cacofonia poco piacevole. Tutto sommato resta un buon pezzo tolti i difetti elencati precedentemente.

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Iolanda Pompilio
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