Sick Tamburo
Senza Vergogna
(La Tempesta Dischi)
alternative rock
______________
Senza Vergogna è il terzo lavoro dei Sick Tamburo e quasi tutti ormai sanno che, dopo l’abbandono di Eva, i rimanenti Prozac+ si sono infilati dei passamontagna e buttati su questo nuovo progetto, nato inizialmente dall’idea di mettere la bassista Elisabetta Imelio davanti al microfono per aiutarla a vincere la timidezza. Ufficialmente non si è mai parlato di addio, ma l’ultimo disco dei Prozac risale a 10 anni fa, Eva Poles ha pubblicato solo l’anno scorso il suo disco solista, le conclusioni sta a voi farle.
La voce di Elisabetta nelle sue precedenti prove l’ho trovata gradevole, ma in questo nuovo disco è il chitarrista Gian Maria Accusani che canta in tutti i brani, prendendosi tutto lo spazio, anche se trovandola piuttosto bassa e monocorde mi sarei aspettato un’alternarsi del cantato con la bassista. Rispetto al precedente A.I.U.T.O. sembrerebbe ci sia una presa di posizione stilistica ben precisa: le canzoni alternano sfoghi punk/alternative a melodie orecchiabili, un album più profondo, confidenziale e che trasmette le manie, i tic, le nevrosi ossessive raccontate nel disco in una maniera più autorale rispetto al passato, con tutti i suoi limiti espressivi.
Questo cambio di rotta lo si inizia ad avvertire fin da quando si avvia la granitica Qualche Volta Anch’Io, dove la chitarra suona piuttosto drammatica e si rifà ugualmente in Quando Bevo, stendendo accordi e piccoli riff che risultano più determinati diversamente da quel sound elettro-pop melodico che aveva contraddistinto i loro ultimi lavori. Anche qui l’elettronica viene utilizzata facendosi strada in alcuni brani come in Se Muori Tu, ma non si riscontra quel divertissement spensierato e stravagante che ha contraddistinto a sorpresa le loro prime uscite del duo.
Nota di merito all’emozionale Il Fiore per Te che vede la partecipazione di Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, che oltre ad aver disegnato la copertina dell’album aveva già collaborato con loro precedentemente. C’è sempre una certa distanza con i dischi dei Prozac, e non dispiace, troviamo un’onesta energia e una misurata intensità mista a rabbia e malinconia sepolta da riff accattivanti e sobrie strofe melodiche.
Senza Vergogna è quindi da considerare un nuovo inizio per i Sick Tamburo, sebbene i ritmi siano uniformi e costanti senza inattesi momenti di esplosione. Personalmente il percorso artistico che hanno deciso di intraprendere in questo album è quello che mi aspettavo fin dall’inizio, pertanto mi auguro che si continui in questa direzione.
Gli ultimi articoli di Luca Paisiello
- Gli Yo Yo Mundi festeggiano i 35 anni di carriera - November 16th, 2024
- Zagreb: recensione di Terra Bruciata - November 9th, 2024
- Michael Kepler: recensione di Mask Of The White Ape - October 28th, 2024
- Soul Asylum: recensione di Slowly but Shirley - October 25th, 2024
- Luciano Panama : Raggi che oltrepassano qualsiasi andatura - October 6th, 2024