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Shivers Addiction: Choose Your Prison

Le cavalcate metal anni ottanta rivivono in questo secondo album della band di Saronno Shiver Addiction. Choose Your Prison è composto da 10 sferzate rabbiose con cambi di tempo e arrangiamenti prog

Shivers Addiction

Choose Your Prison

(Revalve Records)

heavy, progressive, thrash

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shivers-addictionChoose Your Prison è il secondo album della band Shivers Addiction, quintetto proveniente da Saronno, formata nel 2004 che sforna un buon disco heavy metal con tinte trash, doverosamente in lingua inglese. Una decina di brani impetuosi che riportano in pista il sound degli anni 80 e le melodie drammatiche dei gruppi più blasonati che hanno fatto grande l’era dell’heavy metal.

Un album maturo, eccellente dal punto di vista tecnico, con una grande caratterizzazione alla voce di Marco Cantoni, vocalist dei Cyrax, e le raffiche della chitarra di Marco Panizzo, fondatore della band, con Gino Pecoraro proveniente dai Nuclear Symphony, capaci di sprigionare riff taglienti e fulminei. Un’energia che sprigiona in ogni brano trascinato da una batteria possente dove i diversi brani sono eseguiti con una naturalezza e una classe da band dotata di una certa esperienza.

Se dopo le mitragliate di Against We Stand, Death Has Nothing To Teach, Eternal Damnation qualcuno avesse dubbi sull’orignalità dei pezzi, allora non ha ascoltato attentamente il lavoro della band. Basta infilare le cuffie e ascoltare l’ultimo brano del disco, Where is My Future, brano che spinge con potenza il culmine di un disco che a metà canzone cambia tempo e da lì alla fine sfodera melodie prog filandosene via con un grande assolo hard rock.

La caratteristica degli Shivers Addiction è di martellare incessantemente curando gli arrangiamenti, quindi ributtatevi in mezzo ad ascoltare Painted Arrow, brano con ulterori cambi di registro tra una sezione e l’altra che portano il brano su binari più liquidi con aperture progressive per poi virare all’improvviso su tonalità black.

Insomma, un lavoro competente che chiaramente non sfonderà sulle hit dominate dall’hip hop, ma che fa capire come in Italia ci siano realtà alla pari di grandi gruppi esteri che, per ragioni geografiche e per la politica musicale intrapresa nel nostro Paese difficilmente non potranno essere rispettati se non all’estero. E secondo me sono in grado di fare ancora di meglio.

Sito web: www.shiversaddiction.com

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Luca Paisiello
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