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Shed Seven: recensione di A Matter of Time

Dopo sei anni di assenza dalle scene, gli Shed Seven danno alle stampe un album che segna un ritorno alle origini per i tre membri superstiti della band di York.

Shed Seven

A Matter of Time

(Cooking Vynil)

pop, rock

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Shed Seven A Matter of TimeDopo un periodo turbolento, seguito all’abbandono di due membri storici come il batterista Alan Leach e il chitarrista/tastierista Joe Johnson, il terzetto superstite degli Shed Seven non si è lasciato abbattere dalle difficoltà, ma si è unito compatto in un ritorno alle origini alla riscoperta di sé che ha portato alla produzione di A Matter of Time, un album scanzonato e divertente che segna la rinascita di una delle band simbolo del Brit Pop.

A Matter of Time è un mix tra presente e passato, in cui il gruppo riscopre la gioia della fase compositiva degli esordi e l’entusiasmo della giovinezza, aggiungendo la maturità e l’esperienza che solo una carriera trentennale sanno dare. Sin dal brano d’apertura (Let’s Go) si respirano l’eccitazione e la frenesia che accompagnano la partenza per un viaggio, che sarà costellato da languide pause e repentine accelerate e popolato da ammiccanti sonorità vintage (leggasi Stone Roses e U2 in Kissing California e Talk of the Town, rispettivamente).

L’amore la fa da padrona in diverse tracce, come Real Love e Trippin With You, dove prende un andamento sinistro fino a sfociare nello stalking. Così come non possono mancare i rapporti interpersonali in genere e il tempo che passa; da questo punto di vista, Ring the Changes è il pezzo dal sapore più autobiografico, uno sguardo al passato per capire se non sia giunto il tempo di crescere, mentre F:K:H (Feeling Kinda High) è un richiamo a una delle primissime canzoni degli Shed, Around Your House.

Interessanti le collaborazioni, in particolare quella di Rowetta degli Happy Mondays in Ecstasy, un bel rimando agli anni ’80 e di Peter Doherty in Throwaway, ultimo pezzo dell’album nonché ultimo registrato nell’ultimo giorno in studio, che proprio perché risente delle fragilità del momento, acquista qualcosa di speciale.

Nel 2024 la band di York festeggerà i 30 anni di carriera ed è pronta a farlo con un disco che dimostra che la strada da percorrere è ancora lunga e la meta non è poi così vicina come si pensava.

 

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Simona Fusetta
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