Rock In Idro
Bologna, Arena Joe Strummer, 2 giugno 2014
Pixies, Queens of the Stone Age, Brian Jonestown Massacre, The Fratellis, We Are Scientist, Miles Kane, Manic Street Preachers
live report
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Inaugurato con l’annullamento della prima giornata causa maltempo, il Rock In Idro 2014 si è concluso il 2 giugno con una caldissima performance ed un cartellone ricco di band interessanti, dopo che il giorno prima gli Iron Maiden avevano richiamato gli amanti del metal di tutte le età.
Dopo l’open act, i We Are Scientists e i Brian Jonestown Massacre, ecco il live dei The Fratellis, band famosa per l’anthem Chelsea Dagger che si è contraddistinta per un live abbastanza incolore, dove nemmeno la già citata hit della band ha sollevato le sorti di un’esibizione alquanto piatta.
Miles Kane ha invece offerto uno dei live più divertenti della giornata con le hit tratte dai suoi due album, fra le quali degne di nota sono Give Up unita alla cover di Simpathy For The Devil, Don’t Forgive Who You Are cantata all’unisono da una folla che accennava al pogo e la conclusiva Come Closer. Un’esibizione molto piacevole per un artista già apprezzato in passato anche nei Rascals e nei Last Shadow Puppets.
È poi toccato ai Manic Street Preachers, band che non adoro particolarmente ma che ho molto apprezzato sia per qualità dei suoni che per una scaletta che ha intrattenuto a dovere il folto pubblico accorso per loro. Iniziata con Motorcycle Emptiness, la scaletta è proseguita fra vecchi e nuovi successi fra i quali si sono contraddistinti Your Love Alone Is Not Enough (cantata all’epoca con Nina Persson dei Cardigans), il nuovo bellissimo singolo Walk Me To The Bridge e la conclusione col loro più grande successo If You Tolerate This Your Children…
Nel tardo pomeriggio è giunto il momento dei Biffy Clyro, band in stato di grazia che ha portato un gran numero di fans e regalato emozioni in una scaletta che ha alternato brani più soft come Bubbles e God & Satan a momenti di delirio puro con hit scatenate come That Golden Rule e Modern Magic Formula. Un gran finale con Mountains ha lasciato però un pizzico d’amaro in bocca per l’assenza di Stingin’ Belle.
In apertura agli headliner di giornata, i Pixies hanno offerto un live molto ben suonato e con begli effetti scenici, ma con una scaletta che a mio parere ho trovato discutibile e che mi ha annoiato a morte. Non ho condiviso affatto il lasciar fuori pezzi storici come Holiday Song oppure Allison, a discapito di brani che non hanno certo dato il tiro che necessitava alla serata. Ovvia chiusura col loro brano capolavoro Where Is My Mind? diventato famoso per le masse grazie al film Fight Club, ma brano di grande impatto e magia che ha dato colore ad un set decisamente insapore.
Alle 22 e qualche minuto è finalmente toccato a Josh Homme ed ai suoi Queens Of The Stone Age che hanno picchiato duro fin dall’iniziale You Think I Ain’t Worth… , seguita a raffica dalla fenomenale No One Knows e da My God Is The Sun che in versione live è ancora più bella che su CD.
Con qualche calo di ritmo, ma non di carisma, passando attraverso a brani più quieti alternati ad altri sparati a raffica come Sick Sick Sick e Little Sister, la band si è diretta dritta come un treno alla chiusura con una versione top di A Song For The Dead ed una fuga dal palcoscenico con pochi saluti e ringraziamenti che ha fatto presto presagire che non ci sarebbe stato un bis.
Il quarto ed ultimo giorno del Rock In Idro ha concluso un’edizione a mio parere di altissimo livello, che ha convinto sia per qualità delle esibizioni che degli artisti scelti.
Gli organizzatori hanno dato l’arrivederci a Bologna nel 2015; da emiliano lo spero vivamente.
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