Richie Sambora
Aftermath Of The Lowdown
(Cd, Dangerbird Records)
rock
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Per l’ultimo album da solista di Richie Sambora bisogna tornare indietro nel tempo fino al 1998. E oggi, a quattordici anni di distanza, torna con Aftermath Of The Lowdown, un disco intenso, emozionale e orecchiabile, che trasuda mestiere e vita vissuta, un po’ il disco della quiete dopo la tempesta per il cinquantatreenne ex-chitarrista dei Bon Jovi.
Un disco molto ‘classico’ nell’impostazione ma dotato di ispirazione e comunicatività genuine, e soprattutto di melodie e canzoni indovinate, piacevoli, curate in ogni dettaglio, nonostante alcuni pezzi vogliano dare un’impressione improvvisata e dimessa.
Coinvolgente e perfetto per iniziare Burn That Candle Down, allegro e movimentato e con un approccio spensierato ma energico, che mette esattamente della giusta disposizione per ascoltare tutto il seguito. Un pò più patinato e zuccheroso Every Road Leads Home To You, che è però anche dotato di una dolcezza e di un romanticismo non affettati che lo rendono gradevole. Il brano è’ anche il primo singolo estratto dall’album, e ne trovate il video in questa pagina.
Più aspro e rock arriva Taking A Chance On The Wind, con le sue chitarre in primo piano, sulle stesse note insiste poi il più sporco Nowdays. Serpeggiano blues e melodramma in Weathering The Storm, e un’elettricità tenuta in sordina esplode poi nel ritornello di Sugar Daddy. L’aspetto più malinconico dell’album emerge in modo tenero in I Will Always Walk Beside You, e più drammatico in Seven Years Gone, con chitarre pesanti e suoni intricati e contrastati. Learning How To Fly With A Broken Wing è il pezzo più elettrico di tutto l’album, esplosivo e amaro insieme. Chiusura tutta sfumata e malinconica con il piano triste di You Can Only Get So High e il minimalismo voce e chitarra di World.
Aftermath of the Lowdown di Richie Sambora è un album solido e gradevole, pur se non originalissimo, che amalgama con sapienza ciò che si incontra al crocevia tra l’esperienza pluridecennale con la sua band storica e influenze vaste e cangianti (rock, country, blues, pop) e, nei temi, riflessioni molto personali e a volte anche intimistiche.
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