R.E.M.
Collapse Into Now
(CD – Warner)
pop, rock
[starreview tpl=16]
________________
Quindicesimo album di inediti per i sempreverdi R.E.M, che anche con questo Collapse Into Now dimostrano uno stato di forma davvero invidiabile. Band come sempre compatta e coesa, in grado di amministrare con consumata esperienza e mestiere gli elementi di un sound che ha fatto scuola.
Sarebbe forse irrealistico e ingiusto chiedere ai R.E.M. di stupirci con novità artistiche, virate stilistiche, a questo punto della loro carriera, e dopo aver già effettivamente coperto molte sfumature dell’universo sonoro pop/rock.
Di certo Collapse Into Now è un album che vive in un certo senso di rendita, celebrando i grandi marchi di fabbrica del gruppo, ma questa impostazione non è un gratuito sfruttamento del passato, quanto piuttosto una semplice e serena affermazione della propria identità artistica, svolta attraverso ciò che i R.E.M. sanno fare meglio.
E allora spazio all’anthem rock da stadio di Discoverer, al folk sorretto da fisarmonica e mandolino di Oh My Heart, all’ironico e dinamico college rock di Alligator Aviator Autopilot Antimatter, all’alto profilo di Uberlin, o alla riflessiva Blue.
In queste, così come nelle altre canzoni, che siano ballate intimiste, o assalti frontali rock, la band è chiaramente a suo agio, gioca sul sicuro, proponendo una scaletta accattivante e immediata, che ricollega episodi e fasi della loro lunga e fortunata carriera (New adventures in Hi-Fi, Automathic for the people).
Prevedibili, certo, ma sicuramente non noiosi o banali, Stipe e soci consegnano un album manifesto, più vario e concreto di Around the sun, che con semplicità disarmante azzecca praticamente tutto, in questa dozzina di canzoni.
I R.E.M. insomma, ben lungi dal timbrare il cartellino, o ritirare la pensione, danno alle stampe uno dei lavori più completi della loro recente discografia, prodotto benissimo dal fidato Jacknife Lee, e impreziosito dai cameo di Eddie Vedder (It Happened Today) e Patti Smith (Blue), che chiude l’album riprendendo circolarmente il riff dell’opener Discoverer.
Tutte cose già viste e già sentite in precedenza, si è detto, ma riproposte con una convinzione e una sincerità che non possono che far piacere al pubblico. Ridondante o meno, Collapse Into Now afferma la volontà e l’identità di una band simbolo di un certo modo di fare musica, e lo fa nel migliore dei modi, convincendo col semplice valore delle sue canzoni.
[iframe: src=”http://rcm-it.amazon.it/e/cm?t=rock02-21&o=29&p=8&l=as1&asins=B004H9TCH2&fc1=000000&IS2=1<1=_blank&m=amazon&lc1=0000FF&bc1=000000&bg1=FFFFFF&f=ifr” style=”width:120px;height:240px;” scrolling=”no” marginwidth=”0″ marginheight=”0″ frameborder=”0″]
Gli ultimi articoli di Alekos Capelli
- Aquilus: Griseus - May 9th, 2012
- Cancer Bats: Dead Set On Living - May 7th, 2012
- The Way Of Purity: Equate - April 27th, 2012
- Howlin’ Rain: The Russian Wilds - April 7th, 2012
- Avenue X - April 6th, 2012