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Quarzomadera: Apologia del calore

I Quarzomadera di Apologia del Calore spaziano con versatilità e compostezza dall’acid fino allo stoner, fino a rintracciarci una puntina di sludge, giusto per premere ancora di più sul pedale dell’alienazione

Quarzomadera

Apologia del calore

(Discipline)

alternative rock, stoner

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Quarzomadera-recensioneA cavallo tra le ultime generazioni qualcosa è senza dubbio andato storto: i Quarzomadera sono una consapevole testimonianza a riguardo. Il duo monzese pone il sigillo al percorso iniziato e sviluppato con gli album precedenti, Cardio e Psiche (2006), Orbite (2009) e L’Impatto (2012), dove la simbologia riprende rispettivamente i concetti di acqua, aria e terra. Naturale che sia il fuoco a forgiare i battenti che chiudono il percorso concettuale.

La formazione con cui hanno realizzato Apologia del Calore è la solita con la quale ci lasciarono nel 2012, Davide Sar (voce, chitarra, basso e tastiere) e Tony Centurrino (batteria e percussioni) e questa volta, con Apologia del calore, i due puntano i fari sul proprio innegabile e mai nascosto amore per la scena progressive italiana: poco ci vuole infatti a far partire la prima traccia ed entrare nella stanza ideale che ogni buon ascoltatore che si rispetti ha riservato a Demetrio Stratos (subito sopra all’ipotalamo).

I testi pungenti, provocatori e le dinamiche sociali affrontate all’interno delle canzoni rendono attuale (sì, ancora di più, se possibile) il contesto di alienazione che aveva contraddistinto l’ideologia stilistica del leggendario cantante degli Area. Se poi si dovesse proprio rendere ancor più schiacciante questa romantica visione di tributi al passato, basti ricordare che in questo ultimo lavoro del gruppo monzese è contenuta una cover (Amico di ieri) de Le Orme, storico gruppo progressive della scena anni 70’ milanese; gente che è stata in tournée con i Genesis dell’era Gabriel, mica Carlo Pistarino, per intenderci.

L’album spazia con versatilità e compostezza dall’acid fino allo stoner, fino a rintracciarci una puntina di sludge, giusto per premere ancora di più sul pedale dell’alienazione. Perché il messaggio che filtra copiosamente e invade tutta la stesura del disco è un consenziente e disarmante processo di auto esclusione dalle convenzioni, dalla ripetitività quotidiana che ammorba l’occidente, fino alla malattia più diffusa in chiave sociale: la massa, il gregge, la continua e disperata ricerca di accettazione da parte dello sconosciuto nucleo di individui che infestano una barriera invisibile, nota comunemente anche come giudizio.

I Quarzomadera e il loro ultimo Apologia del calore si disinteressano di voi, ma lo fanno accarezzandovi ad alta velocità.

 

 

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Ludovico Fava
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