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Phonic Culture Club: Day By Day EP

Le suggestive atmosfere create dal gruppo romano si condensano in questo EP intriso di malinconia e solitudine

Phonic Culture Club

Day By Day EP

(Ep, Autoproduzione)

indie pop, dream-pop

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phonic culture clubDay By Day è il primo lavoro autoprodotto dei Phonic Culture Club, ovvero il quartetto romano formatosi nel 2010 che comprende Tommaso (voce), Eugenio e Nadia alle chitarre, e Daniele (batteria). L’EP è stato registrato e mixato allo Studio Wax di Roma, mentre il mastering è stato affidato al Metropolis Group di Londra. Inoltre il disco è disponibile in download gratuito al loro indirizzo web (www.phoniccultureclub.com).

E’ la malinconia di Askew Road ad aprire l’EP: la chitarra è un’anima che vaga per spazi vuoti e città in cerca di conforto. Eppure basta poco per stare bene, solo vino, amici e la persona amata (“and wine and friends and nobody else/and wine and you and nobody else”). Grand Canyon è la canzone più spirituale: il basso cupo introduce le riflessioni di un uomo, nemico del mondo e dei suoi rumori. La solitudine è l’unica alleata nel viaggio della vita.

Pizza Hut è la più ritmata, ma nonostante questo traspare quel senso di infelicità che si respira nella loro musica. Anche la successiva 5:30 PM Cloudy Day sembra più viva rispetto alle altre.

Dopo questi 2 pezzi si ripiomba nelle atmosfere depresse di Sunset, nonostante il testo parli di due ragazzi che guardano felici il tramonto su una spiaggia (“today I go and see the sunset, I go with my boyfriend/a place between the silence and birds, the sand and the sea”). Il silenzio suggestivo di quell’ambiente è contrapposto al caos e al rumore a cui la coppia è esposta nel ritorno a casa (“the car, the crush, the traffic in town are colored by background/I say to you we’ll never forget, my hand in your hand”). L’intreccio delle chitarre è il punto di forza del brano.

L’acustica The Last One chiude l’EP: è una scarna canzone al rallentatore dove i protagonisti sono solo la chitarra e la voce. E’ il pezzo più adatto per chiudere le 8 tracce, sia per atmosfera che per intensità: la voce trasuda di quel male di vivere ben rappresentato nel lavoro dei Phonic Culture Club.

Proprio la voce delicata e le chitarre cristalline sono il filo conduttore di Day By Day. L’intimismo e la malinconia permeano tutte le canzoni: sono 8 acquerelli agrodolci che fanno perdere la bussola all’ascoltatore, trasportandolo in un viaggio spazio-temporale attraverso ricordi, gesti e cuori infranti.


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