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Pat Jordache: Future Songs

Voi cosa riuscireste a fare con un pc sgangherato e qualche software di musica? Pat Jordache ci ha registrato un album che, se stiamo qui a parlarne, non è passato inosservato

Pat Jordache

Future Songs

(Cd, Constellation Records)

noise-pop

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Pat Jordache- Future SongsMa chi è che ancora oggi, con i passi da gigante che ha fatto la tecnologia, fa uscire un disco su musicassetta? Vi presento Patrick Gregoire, nome di battaglia Pat Jordache.

Sì è vero, la prima versione di Future Songs ha visto la luce nell’ormai preistorico formato. Sulla scia del “do it yourself” Pat Jordache ha utilizzato nient’altro che computer di dubbia qualità e software gratuiti in sostituzione di un vero studio per registrare le otto tracce dell’album. Poi ad un certo punto la Constellation si accorge di lui e decide di pubblicare il lavoro su formati più consoni ai tempi che corroro, cd e mp3.

La matrice “fai da te” manco a dirlo è percepibilissima e conferisce ai pezzi un sound grezzo e casereccio. Noise-pop giocato su una ricca gamma di suoni generati con i programmi di cui parlavo prima a rimpiazzare la batteria, linea di basso a rincarare la dose ritmica e parte melodica affidata a una chitarra suonata in modo minimale, ma efficace ed essenziale a conferire ai brani un’impronta più affabile e comunicativa, altrimenti ridotti ai soli beats, ticchettii e rumori vari. La voce di Pat invece, dall’intonazione discutibile, per timbro sembra la brutta copia di quella di Tom Smith degli Editors. D’altronde l’ha detto anche lui che non è Frank Sinatra e quindi deve fare cose strane con la sua ugola (del tipo bah-bah, uh-uh per intenderci).

I pezzi, nonostante l’etichetta “noise” lasci supporre il contrario, sono in verità molto orecchiabili e in certi punti anche abbastanza musicali. Vedi Salt On The Fields, in cui il ritmo viene spezzato a metà canzone da un incalzante arpeggio chitarristico di richiamo folk, che arriva giusto giusto a mitigare la copiosa, ormai si è capito, presenza percussiva.

Tutto sommato un lavoro piacevole, a dimostrazione che l’arte di arrangiarsi e tanta buona volontà possono dare risultati discreti anche se i mezzi a disposizione lascerebbero qualche dubbio.


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