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Papa Roach: Who do you trust?

Definire i Papa Roach alternative rock è riduttivo, e dopo anni ormai dovremmo averlo capito. Ecco perché in Who do you trust? hanno deciso di spingersi ancora oltre i confini di genere conosciuti.

Papa Roach

Who do you trust?

(Eleven Seven Music)

nu-metal, alternative rock

______________________

 

recensione Papa Roach- Who do you trust?In principio erano i Papa Roach. Sulle scene da una ventina d’anni, sono stati gli alfieri di un genere alternative rock che ha saputo mischiare il rap con il metal, l’hip-hop con il pop. Who do you trust? è il loro decimo album in studio. Un titolo che vale davvero più di mille parole, ma al quale possiamo rispondere con certezza che gli unici di cui possiamo fidarci, perché fedeli alla loro identità, sono proprio i Papa Roach.

Who do you trust? è l’espressione di una band che è passata attraverso diverse fasi della musica americana e che continua a cavalcare un filone molto riconoscibile al quale lei stessa ha contribuito a dare forma.

È rock in tutte le sue forme, dall’accezione più easy-listening (Feels like home) all’urlo delle chitarre metal.

È pop – anche se dirlo sembrerebbe quasi irriverente – a tratti melodico e radiofonico (Problems).

È vagamente elettronico, quando i synth fanno capolino tra le chitarre o affettano la voce (Who do you trust?).

È punk-hardcore, carico di energia e di violenza come se fosse appena uscito da un club underground degli anni ’70 (I suffer well).

È soprattutto rap/hip-hop nel cantato e nelle intenzioni, nelle parole sostenute da una voce in grado di accarezzare la melodia e di spettinarti urlandoti in faccia la sua verità.

Con questo nuovo lavoro i Papa Roach volevano spingersi oltre nei generi che per anni sono stati la loro fonte di ispirazione. L’hanno fatto in modo sempre molto identitario, mantenendo il loro gusto eclettico e raccontando storie dense dal punto di vista emozionale. Il loro crossover fa da ponte tra mille mondi diversi, senza mai sminuirne o esaltarne uno in particolare. Un melting pot che rispecchia la nostra realtà multiculturale, fatto di contaminazioni e armonie tagliate su misura per i giovani di ieri e di oggi.

 

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Simona Fusetta
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