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Paolo Rigotto: Uomo Bianco

Paolo Rigotto, ovvero come ridere e divertire mettendo in musica i propri pensieri

Paolo Rigotto

Uomo Bianco

(CD, Controrecords)

pop elettronico


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Paolo Rigotto- Uomo BiancoCon Uomo Bianco, torna a far sentire la sua voce e il suo umorismo Paolo Rigotto, a due anni di distanza dal suo ultimo lavoro.

Per chi non lo conoscesse, dopo aver collaborato con la Banda Elastica Pellizza e con altre realtà musicali, Paolo Rigotto inizia la sua carriera solista nel 2010, con l’uscita di Corpi Celesti, cd autoprodotto che riscontra il favore di critica e pubblico.

Obbiettivo che sicuramente centrerà anche questa volta.

Il disco si apre con Venire al mondo (prima) e si chiude con Venire al mondo (dopo), una scelta che ha le sue radici nella concezione stessa dell’album: si tratta di un’analisi tout-court sulla società in cui viviamo oggi e sui risvolti che una vita targata 2012 ha sulle persone. Tuttavia, il pregio dell’autore risiede nella sua capacità di affrontare questi argomenti con un sorriso amaro ma completamente canzonatorio che spezza la tensione e le paure.

Paolo Rigotto vuole mettere alla berlina la società ossimorica in cui viviamo e ci riesce benissimo in pezzi come Quasi Quasi, traccia dagli sbalzi d’umore che sfocia in un bipolarismo dell’artista.

Ma la varietà dei temi è davvero notevole:  dall’amore al lavoro precario, dall’uso della lingua inglese nella musica italiana (!) alla povertà, Rigotto chiama sul ring e affronta tutto e tutti.

Se anche musicalmente si assiste a un caleidoscopio impazzito, l’unico punto fermo è l’attenzione perfetta ai testi, dove ogni frase, dietro un’apparente estemporaneità, viene in realtà pensata e partorita (si pensi a Cambiare musica, piuttosto che a La LinguaÈ Successo o La Via Lattea). Le parole acquistano così un’importanza fondamentale per trasmettere il pensiero dell’autore, andando a combaciare con la partitura musicale di fondo decisamente interessante.


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Andrea Bettoncelli
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