Paolo Belli
Giovani e Belli
(Cd, CinicoDisincanto)
world music, swing
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Interessante il progetto di Paolo Belli (ex Ladri di Biciclette) che con questo Giovani e Belli offre l’opportunità a 12 artisti emergenti selezionati fra 450 di collaborare alla realizzazione del suo nuovo album in veste di cantanti, compositori o cantautori.
Dopo aver fondato i Ladri di Biciclette nel 1984, Paolo Belli, continuò fino al 1991 la sua carriera nella band per poi dedicarsi ad una carriera solista che lo ha visto pubblicare 12 album di cui un live, diventando anche uno stimato showman sulla Rai.
Con questa idea, Belli permette a dei giovani talenti di potersi esprimere, cosa sempre più rara in un momento non troppo felice per il music business.
Si parte con due brani molto validi per l’imminente stagione estiva; sonorità latine in bilico fra i ritmi brasiliani e la patchanka di Manu Chao sia per Faccio Festa con la partecipazione di Qbeta dalla Sicilia che per la successiva Un Tipo Normale che strizza l’occhio alla salsa.
Si cambia totalmente sonorità con Deliziose Visioni (sulla riva di un fiume) dove Belli delizia, unitamente alla pugliese Evy Arnesano, in uno swing pieno di brio.
Stesso mood anche per la seguente Déjà Vu.
Il Trio Medusa si unisce poi a Belli per il primo singolo estratto dall’album: Storie è un piacevole brano sulla scia di Rino Gaetano che riporta in chiusura anche il refrain di Storie di Tutti I Giorni di Riccardo Fogli.
Si entra poi in una dimensione jazz con due laziali: Purautopia nel brano Quando Parli In Cinese e MarcoSbanda in Una Piccola Bestia Di Razza Di Cane.
Trascurabile Add To My Friends che lascia spazio all’easy listening di La Ragazza di Londra nella quale sembra sentire un Jovanotti scimmiottato senza però ottenere un risultato incoraggiante.
Superato un breve momento più incerto, si ritorna ad un sound più caldo con il reggae/rap di Belli e il piemontese Principe che in Ritornello Stupido (il problema) riportano alla mente i primi Articolo 31.
Io Come Te guida verso la fine dell’album alzando il livello delle composizioni. Chiudono la versione solista di Storie e il brano ‘Ncapu E Sudd con il siciliano Lello Analfino.
Giovani e Belli è di buona fattura, anche se non è facilmente comprensibile a causa del sovente cambio di generi musicali che lo fa somigliare ad un pentolone pieno di mille ingredienti ma dal sapore un po’ incerto. Pregevole in ogni modo il fatto di dare spazio a proposte emergenti, anche se forse sarebbe stato meglio seguire un filone più preciso, onde evitare un ascolto distratto. La speranza è almeno che a questi talenti emergenti venga data in futuro un’ulteriore opportunità e che il loro ricordo non svanisca insieme all’ascolto di questo Giovani E Belli.
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