Recensione Panda Bear: Tomboy

Panda Bear

Tomboy

(CD, Paw Tracks)

psichedelia, pop

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Panda Bear, nome d’arte di Noah Lennox, è ormai una realtà non più una promessa del panorama musicale alternativo americano e mondiale. Ha prodotto cose che hanno infiammato pubblico e critica con gli Animal Collective, un gruppo sperimentale nato dall’unione di vari singoli artisti, e ovviamente col moniker Panda Bear.

Con questo nuovo disco, Tomboy, Lennox si conferma attento modellatore e creatore di suoni psichedelici, ma rielaborati con un personalissimo stile e gusto. Da nuovo hippie moderno riprende melodie canore molto vicine ai Beach Boys, ma piene di effetti e arrangiamenti che ne stravolgono ogni singola nota e suoni.

A cominciare dalla malinconica You can count on me e dalla travolgente psichedelica title-track Tomboy, dove suoni e melodie si fondono in un unico vortice. Suoni e situazioni completamente diversi a seconda di ogni singolo brano. Come il lo-fi di Slow Motion o la ritmica calda e avvolgente di Afterburner, dove in un sapiente lavoro di montaggio/smontaggio di suoni e colori dimostra tutta la sua bravura. In chiusura l’emozionante Benfica, dedicata al glorioso team lusitano dove riecheggiano campionamenti dei cori dei tifosi. Non per niente il disco è stato registrato nel suo studio personale di Lisbona.

Davvero un buon lavoro Tomboy, che diventa punto di riferimento per nuove band e giovani di tutto il movimento underground e della nuova psichedelia.

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