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OM: Decapitalismo

Smash Capitalism! Ovvero, play Decapitalismo! Inclassificabile e danzereccio, il terzo lavoro della band siciliana sceglie la forza del rock citazionista e la leggerezza dell’ironia per raccontare un sistema, ed un mondo, ormai in via di decomposizione

OM

Decapitalismo

(Cd, Malintenti Dischi/Jestrai)

rock

[starreview tpl=16]

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recensione-om-decapitalismoL’avvio è di quelli che non si dimenticano, da priapismo rock old style, con i Led Zeppelin e Lucio Battisti illuminati da una magica ed hollywoodiana allure cinematografica. Il seguito, se possibile, è ancora meglio quando, dopo una musicale inversione ad “U”, è l’anima di Jim Morrison a planare leggera su folkeggianti, e mortali, Strade Di Cera. La fine è leggermente inquieta, con quel mantra metal-proletario  ripetuto ipnoticamente all’infinito.

Destabilizza anzichenò questo Decapitalismo, terzo lavoro dei siciliani OM. Sì, perché proseguendo nell’ascolto, la commistione proposta dal quintetto palermitano dall’indole naïf non si limita certo a quanto sopra descritto proponendo, tra un solco e l’altro, morbidi echi di ballate d’autore, rock-mantiche filastrocche, malinconici boogaloo à la Giuliano Palma ed inaspettati esperimenti noise-elettronici.

«Costringere l’album in un solo genere sarebbe come mettere un paio di mocassini ad un millepiedi» dichiarano Gabriele Ajello (voce, piano, sintetizzatore), Marcello Barrale (voce, chitarra elettrica e acustica), Nicola Mogavero (cori, sax tenore e soprano, sintetizzatore), Francesco Prestigiacomo (batteria e percussioni) e Giuseppe Schifani (basso). E noi non possiamo che sottoscrivere.

Benché alle prese con il drammatico racconto di un fallimento epocale, in cui oltre alle esistenze si assiste alla precarizzazione anche dei sentimenti, le dieci tracce, inclassificabili e suggestive, risultano pervase da un leggero velo di ironia che rende il tutto più sopportabile, anzi, perfino piuttosto piacevole. Ergo, «Se volete passare un tranquillo weekend di paura, Decapitalismo è la perfetta colonna sonora per voi». Parola di OM.

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Ivan Masciovecchio
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