Nolatzco
Assalto Alla Luna
(Cd , Psicolabel)
Indie/post-rock
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Nolatzco è il nuovo progetto di Giovanni ‘Nanni’ Fanelli, bassista dei RossoFuoco di Giorgio Canali (dello scorso anno l’ultimo album, Rojo), nonché ex-leader dei Quinto Stato. Il suo debutto, elegantemente intitolato Assalto Alla Luna, presenta sonorità alquanto trasversali e contaminate, che non mancano però di suonare interessanti e d’impatto.
Dietro a una superficie strutturale semplice e immediata si trova quindi un bel po’ di sostanza artistica, nella persona del leader Giovanni, primo basso, voce e testi, Stefania Orioli al secondo basso ed effettistica, Ivo Giammetta alla sei corde e Diego Artioli alla batteria.
Il gruppo ferrarese, attivo dal 2009 e con già alle spalle un EP (2010), offre una riuscita sintesi di passato (CCCP, Fugazi, Massimo Volume) e presente, attraverso schegge grunge e post-punk che convivono alla perfezione con momenti più atmosferici e rilassati, in un riuscito incontro di materiali sonori grezzi (Educati Al Successo, Abusivisness, Signorina Diesel) e raffinatezze liriche (Assalto Alla Luna, La ballata Dei Cuori intermittenti, Un Caos Che Ti Assomiglia).
In questo senso l’intera tracklist assume le sembianze di una sequenza di fotogrammi, crudi e senza filtro, che dipingono con spietata linearità e lucidità molte contraddizioni e brutture che infestano il quotidiano vivere in società (stalking, consumismo sfrenato, perdita dei valori, disagio metro-giovanile). La salvezza pare quindi essere solo un Assalto Alla Luna, una fuga verso un’altra realtà, territorio libero e tutto sommato vergine, che permette di (r)esistere, mentre qui Tutto Svanisce.
L’approccio caustico e melanconico dei Nolatzco piace e convince soprattutto in virtù della sua naturalezza e spontaneità, che irrora costantemente un sound fresco nella forma e robusto nella sostanza. La band dimostra altresì di sapersi muovere molto bene nel panorama multimediale e multi-modale che è diventato lo scenario musicale attuale, considerando il buon battage riservato al video dell’opener Babyrivoluzione, in giro sin da febbraio 2011.
Un hype costruito e cresciuto costantemente, che si sta ora traducendo in una serie altrettanto regolare di ottimi riscontri, ai quali non si può giustamente che accodarsi, rinnovando il positivo entusiasmo per un disco e una band che dimostrano ottime capacità di sintesi, rielaborazione ed espressione.
Il che non è affatto cosa da tutti.
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