Noel Gallagher’s High Flying Birds
The Death Of You And Me
(Cd, Mash Records)
brit-pop, indie-rock
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The Noel Gallagher’s High Flying Birds, questo il nome della nuova band dell’ex Oasis, che offre ora alle stampe la sua opera prima, The Death of You and Me, con la quale da significativamente seguito all’illustre carriera firmata insieme al fratellino Liam.
Dopo lo scioglimento della band di Manchester Noel si è infatti subito rimboccato le maniche, e insieme a Mike Rowe (piano), Jeremy Stacey (batteria) e Lenny Castro (percussioni), sforna un disco che vince subito il confronto famigliare col primo Beady Eye, nuovo progetto dell’altro Gallagher.
Questo perché il song-writing qui contenuto, sebbene per nulla innovativo, appare ispirato, sereno e soprattutto concreto, graziato dall’abituale istinto melodico del musicista britannico, e sensibilmente sgravato dalle complicazioni interpersonali che, in un modo o nell’altro, sono sempre stati il tallone d’achille degli Oasis, lungo i 17 anni della loro onorata carriera.
E così, anticipato da un singolo apripista (sulla falsariga di The Importance of Being Idle), tramite astuto lancio multimediale estivo, The Death of You and Me esaudisce le aspettative dell’ampia fan-base orfana del gruppo, tramite il ricorso alle ben note atmosfere beatlesiane e alla vena country USA che già aveva fatto capolino sull’ultimo Oasis (Don’t Believe the Truth, 2005).
Noel, che pubblica l’album sulla sua etichetta discografica personale, Mash Records, lo descrive come un’esplorazione che, partendo dal rock, tocca il vaudeville, lo space Jazz e il krautrock. Sebbene avallare una tale lettura possa essere un po’ troppo fuorviante, accanto a brani dall’animo brit-pop come la title-track, oppure If I Had a Gun, Everybody’s On The Run e AKA… Broken Arrow, convivono efficacemente episodi più particolari, con ritmi e andamenti meno scontati, come la lisergica Stop The Clocks, ad esempio.
Certo, lungo tutto l’ascolto del disco perdura con insistenza lo spettro di Liam, o meglio, l’assenza della sua voce si fa notare, per la consolidata abitudine ad associarla alla musica composta dal fratello maggiore (a maggior ragione perchè questi brani sono stati concepiti e provati nell’ultimo periodo di vita degli Oasis).
Alla luce di questo The Death of You and Me Noel si conferma comunque un artista a tutto tondo, nonchè vero depositario di quei trademark stilistici che hanno caratterizzato la proposta della band di Wonderwall e di molti altri hit single. In questo senso il disco in questione è forse solo un fisiologico passaggio di testimone fra due epoche/realtà artistiche divenute inconciliabili tra loro.
Gli Oasis sono morti, lunga vita ai Noel Gallagher’s High Flying Birds.
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