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Nicolò Carnesi: Gli Eroi Non Escono Il Sabato

Gli Eroi Non Escono Il Sabato di Nicolò Carnesi è un bel disco. Dieci tracce diverse e varie per dare a chi ascolta una visione ironica personale e un po' nerd del presente

Nicolò Carnesi

Gli Eroi Non Escono Il Sabato

(Cd, Malintenti Dischi,Disastro Records)

canzone d’autore, indie pop-rock

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Nicolò Carnesi- Gli Eroi Non Escono Il SabatoPer essere bravo e interessante un artista deve essere innovativo, sconvolgente, dirompente nei confronti della tradizione, nei confronti dei suoi contemporanei e nei confronti anche di sé stesso.

Più volte nelle mie recensioni mi sono battuta contro questa concezione. Essere un musicista interessante e apprezzabile deve consistere soprattutto nell’avere chiaro un progetto, un’identità precisa, non sbafata o sbiadita e nel lasciare trasparire attraverso le canzoni questa personalità.

Per questo Nicolò Carnesi è  interessante per le mie orecchie. Lui attinge sicuramente dalla migliore tradizione della musica italiana di ieri e di oggi. La voce e l’attitudine canora di Rino Gaetano, un certo disincanto alla De Gregori,  il giocare con le parole con vena ironica di Dente o di Brunori Sas e la volontà di raccontare il presente, che è stata riportata alla ribalta sicuramente dalla musica di  Vasco Brondi e le sue Luci della Centrale Elettrica.

Senza tralasciare poi una sensibilità musicale molto affine al gruppo romano di Gazzè, Silvestri, Fabi, per citare i più importanti. Prende da tutti loro, ma a suo piacimento Nicolò Carnesi nelle dieci tracce di questo suo primo disco dal titolo Gli Eroi Non Escono Il Sabato. E perché non farlo se poi il risultato è un disco che suona bene. Piacevole. Leggero. Vissuto. Pensato.

Canzoni diverse tra loro, che variano dall’indierock, al pop a commistioni più folk e che parlano dell’amore semplice di tutti i giorni, della possibilità di tradire con amore come in Levati, della società in cerca di valori “più profondi di un tema di quinta elementare” come ne Il Colpo, della vita in cui “gli anni non si insegnano e i sogni ci violentano”, come in Penelope, spara, dell’ansia per il futuro e il presente come in Divento Ingegnere.

Un ragazzo che continuando in questa direzione, e affinando sempre più il suo modo un po’ timido e nerd di guardare alla realtà può ritagliarsi uno spazio nella musica pop rock italiana del momento.

Un disco per chi pensa che anche oggi sia possibile e giusto  raccontare attraverso la forma canzone il presente in modo mai didascalico ma onesto e assolutamente piacevole.

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Sara Lilli
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