Nico Sambo
Cose Lette e Non Lette
(Cappuccino Records)
pop
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L’it-pop è ormai una realtà consolidata nel nostro paese. Ci sono stati i TheGiornalisti che hanno dato una nuova direzione alla musica italiana e a loro sono seguiti artisti come Coez, Calcutta, Brunori SAS e Andrea Brilla che dimostrano che la musica suonata e fatta con strumenti veri è più viva che mai.
A questo filone entra a far parte a pieno diritto Nico Sambo e il suo ultimo album Cose Lette e Non Lette.
Nico Sambo è un musicista toscano appassionato di musica elettronica e cantautorale. Per la prima passione nel 2011 pubblica il suo primo album Sofà Elettronico realizzato con il solo uso dei sintetizzatori. Sempre nello stesso anno, a distanza di pochi mesi del primo lavoro, pubblica Suspended dove l’artista aggiunge del cantato in lingua inglese. Da quel momento in poi, decide di lavorare con la lingua italiana, pubblicando nel 2014 Argonauta e oggi Cose Lette e Non Lette.
In questo album la voglia di sperimentazione di Nico Sambo trova la sua massima espressione, c’è sempre l’uso dell’elettronica accompagnata da chitarre acide e testi fuori dal comune.
Le cose lette le troviamo nelle citazioni di DeLillo, Antonio Moresco e Morandini, mentre le cose non lette sono i testi dell’album che al primo ascolto possono sembrare semplici e al limite banali, ma canzone dopo canzone ci si accorge di trovarsi di fronte a un artista che sa scrivere parole in maniera energica, ricche di vita e di significati senza sotterfugi e senza furbizia.
Per quanti riguarda la musica Nico Sambo, dimostra di essere un musicista a tutto tondo, un musicista che sa essere fruibile e profondo, impegnato e scanzonato e soprattutto molto colto a livello musicale. Canzone dopo canzone, in mezzo all’uso di fuzz, sintetizzatori e chitarre stralunate, troviamo riferimenti al krautrock e al proto punk, riletti in maniera aggiornata e adattatati al mercato italiano.
I primi tre brani (È che le piace giocare, Passa tutti i giorni qui e Nuovi Canali) affrontano il tema, difficilissimo e ostico, dell’amore visto da una coppia di fidanzati, di amici e di estranei visti per caso. Quando arriviamo al quarto brano (Zootropia), non nascondo che mi sono tornati mente lavori come Zoo Station e Zooropa degli U2, ma con le debite proporzioni ci troviamo davanti a un pezzo molto psichedelico e molto originale, caratteristiche che ritroviamo anche nel brano La Terrazza.
Routine rassicurante, solitudine, allegorie, soluzioni apparenti sono i temi affrontati negli altri brani e troviamo in mezzo anche due pezzi strumentali dove Nico Sambo dimostra la sua estrema padronanza del mondo delle note.
In sostanza l’album segna l’avvenuta maturazione del cantante toscano che, dopo aver sperimentato nella prima parte della sua carriera, trova la strada più congeniale al suo essere artista. Una strada che dimostra che nella semplicità si possono trovare cose avvolgenti e graffianti, caratteristiche che Nico Sambo padroneggia in maniera sorprendente.
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