Niccolò Fabi
Tradizione e Tradimento
(Universal)
pop d’autore
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È il 2017, Niccolò Fabi in seguito alla morte tragica della figlia e in seguito della situazione discografica italiana che non è certo delle più rosee, annuncia sui social di volersi concedere una pausa dalla musica per dedicare più tempo agli affetti più cari. La notizia fa il giro del web e stranisce gli addetti ai lavori e i fan del cantautore romano che subito precisa che la sua non è una pausa definitiva, ma solo temporanea in attesa di nuove canzoni e nuovi stimoli.
Ed ecco che a settembre di quest’anno inizia a girare in rete una nuova canzone, il singolo Io sono l’altro che anticipa l’uscita del nuovo album Tradizione e Tradimento.
Il nuovo album può essere considerato la diretta conseguenza di quello precedente Una somma di piccole cose, ma in realtà l’artista romano dopo l’apparente giocosità dei primi tre album, ha cominciato una nuova ricerca musicale che l’ha portato ad avvicinarsi sempre di più verso un cantautorato più classico e più vicino a mostri sacri come De Gregori, Fossati, Dalla e tanti altri.
Tradizione e Tradimento è sicuramente un album molto più maturo e molto più complesso perché non facile al primo ascolto.
Un album che parla di diffidenza, di pregiudizi, di fragilità e di paure alimentate senza nessuna ragione.
Il lavoro si apre con Scotta che colpisce per il suo approccio minimal e il suo tappeto sonoro fatto da un piano, una chitarra slide (suonata Roberto Angelini) e un sintetizzatore. Il cantautore invita l’ascoltatore a resistere sempre alle mani nemiche che vogliono affogarti e per dare più forza a questo pensiero, realizza un videoclip girato interamente sul lungo Tevere attorniato da persone che lo ascoltano durante l’esecuzione della canzone.
“Si muore nel rigore, nel pensiero senza amore, ed io è di questo che ho paura“ è un verso del secondo brano A prescindere da me, dove l’autore punta il dito sul vittimismo fino a se stesso e che porta la persona diventare in poco tempo un carnefice spietato.
L’album prosegue con altri brani scritti nel classico stile di Fabi, episodi più o meno riusciti, ma sicuramente il “capolavoro” dell’album è sicuramente il primo singolo: Io sono l’altro, dove il cantautore ci invita a non giudicare sempre gli altri perché questi potremmo essere noi, perché le parti possono sempre invertirsi e se noi imparassimo a guardare le cose da una prospettiva diversa, le cose andrebbero sicuramente meglio. Un testo bellissimo, poetico e in alcuni punti da pelle d’oca. Anche il video è magnetico nella sua semplicità.
Tradizione e Tradimento è un album che, come ho detto prima, non è di facile ascolto, è un lavoro che ti entra dentro in silenzio e ti cattura quando meno te lo aspetti. Un lavoro che ha la capacità di aiutarci a sopravvivere e a vedere le cose sempre in maniera diversa.
Niccolò Fabi raggiunge punti altissimi del cantautorato, quasi a volerci dire che la musica non è morta e che ancora può aiutarci a vivere meglio.
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