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My Hidden Phobia: recensione cd omonimo

Per gli amanti delle sonorità metalcore ecco l'album omonimo d'esordio dei My Hidden Phobia

My Hidden Phobia

s/t

(Cd, Wormholedeath)

metalcore, screamo

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My Hidden PhobiaE’ un esordio molto interessante questo album omonimo dei My Hidden Phobia, giunto 3 anni dopo un Ep di 4 tracce intitolato Blackout.

Prodotti da Alessandro Paolucci (ex bassista dei reggiani Raw Power, storica band hardcore punk dei primi anni ’80, famosissimi negli States), i My Hidden Phobia arrivano in questo 2012 con un album molto energico ma allo stesso tempo melodico.

Si parte con The Sun Wont Rose Again , breve intro che lascia presto spazio alla cattiva The Endless Void dove spiccano le qualità vocali del cantante. Ancora più rabbiosa e tirata la successiva Nemesis, con un refrain però molto melodico che avvicina il brano al nu-metal di band come Papa Roach e  primi Lostprophets.

Arriva come un tornado la carichissima Behind The Mask e decisamente una spanna sopra gli altri pezzi appare White Lies Beyond.

Di buona fattura anche la melodica Salvation mentre più scontata appare Darkness In Daylight.

Se c’è in effetti un difetto che si può trovare a questo album dei My Hidden Phobia è di non essere tanto personale e di non riuscire a distinguersi da tante altre produzioni del genere, difetto probabilmente insito anche nel genere proposto. La band ha comunque ottime capacità tecniche sia nel suonato che nel cantato.

Lo dimostra anche Alone, In The Shadows, un altro dei brani di punta di questo album, più sottotono invece Choose Your Weapon  e Under The Same Sky.

Notevole il riff di Last Horizon, brano che probabilmente non emergerà dalla loro produzione ma che risulta il mio preferito.

Chiude la ballad quasi emo Twilight.

Un buon album che non diventerà forse memorabile a lungo termine ma che comunque regalerà 40 minuti abbondanti di buona musica agli appassionati del genere. Le idee ci sono, la qualità pure, ora manca ancora un pizzico di originalità dopo di che questi My Hidden Phobia potrebbero anche farsi notare oltre confine.


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Fabio Busi
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