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Monsieur Voltaire: 33

Nostalgico del folk degli anni '60, il progetto di Marcello Rossi Monsieur Voltaire pone l'accento sul suo lato intimo

Monsieur Voltaire

33

(Cd, Noja Recordings/White Bridge Records)

folk blues, psychedelic folk

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Monsieur Voltaire è il progetto di Marcello Rossi, musicista toscano attivo da più di 20 anni nella scena musicale con numerosi gruppi. L’avventura inizia nel 1997 come chitarrista del gruppo metal core Nativist, passando poi al gruppo indie dei Greyscale, per poi tornare al metal con il progetto Najra. Nel 2003 passa al garage blues dei LOS Dragos, continuando lo stesso percorso musicale nei Golden Shower. E’ pero con Monsieur Voltaire che esplora il suo lato più recondito ed intimo, dato l’alto tasso adrenalinico delle sue precedenti band. 33 è il nome dell’album che permette a Marcello Rossi appunto di esprimere meglio questo lato nascosto della sua personalità.

Il disco, cantato interamente in inglese, si compone di sole 8 tracce che mescolano principalmente blues, folk, psichedelia e tratti ambient.

Si parte con l’acido folk-blues di The Run, per continuare con l’ipnotica litania per banjo, chitarra ed effetti elettronici di Last Place. Segue l’elegante country-folk di Railand, dove slide e armonica cedono il passo ad un finale dove ronzii e rumori ambientali aprono anche la successiva The Shine, brano acustico. Questa traccia (la migliore dell’album) contiene alcune delle idee migliori. Troviamo infatti il folk acustico, la psichedelica data dai nastri al contrario, un tappeto ambient e tastiere cosmiche.

In Waiting To Be Kill traspare un animo turbato che si fa trasportare dal vento senza opporre resistenza. I quasi fragorosi collage sonori che si intervallano all’intorpidimento generale sono un’altra buona trovata.

La tribale Higher Than The Sun è una cantilena desertica intrisa di LSD e musica cosmica. Dopo il riempitivo Emily (il pezzo più radiofonico), l’ultima traccia del disco è l’intimo folk acustico di Purgatory.

Indubbiamente ben prodotto e con molte buone idee, 33 risente un po’ troppo delle influenze musicali (Neil Young, Syd Barret, Love, Byrds, Ryan Adams): soltanto la metà dei pezzi infatti mostrano la vera ricerca interiore ed artistica proprie di Marcello Rossi.

 

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