Mogwai
Earth Division EP
(Ep, Sub Pop)
indie rock, rock orchestrale, elettronica
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Ci risiamo. Gli instancabili Mogwai mettono altro pepe nella loro intricatissima discografia e ci propongono questo nuovo Ep Earth Division a soli sette mesi di distanza dal precedente lavoro, anch’esso ricco di protuberanze ed eccezioni varie.
Ma forse qui, mai come già successo nei precedenti episodi, si denota una decisa(va) frattura stilistica con il passato. Se Hardcore Will Never Die, But You Will aveva già segnato una deviazione ben delineata verso lidi inaspettatamente indie-rock, adesso la rottura è ancora più evidente.
Già sulla prima traccia, Get to France, gli scozzesi sembrano un gruppo totalmente diverso o forse lo sono davvero. Una fortissima sensazione di claustrofobia fatta di buie note orchestrali che girano attorno ad un piano ed una chitarra elettrica appena pizzicata. Sullo fondo, uno specchio rotto di una casa barocca diroccata dell’800.
E mentre con Hound of Winter ti trovi di fronte alla romantica ballata folk che non ti aspetti, con Drunk and Crazy c’è un leggero ritorno alle rumorosità. Elettronica fuzz increspata di ruggine che si scompone al ritorno dilatato della sezione orchestrale, fatta di violini e violoncelli.
Chiude questo Ep Does This Always Happen, che racchiude nel suo incedere tutto quanto ascoltato fino ad ora, facendo un sunto di quello che sarà.
Earth Division creerà dissapori e dividerà (e da qui forse il titolo) i numerosi fans. Un passaggio di transizione verso un futuro diverso che stupisce quasi quanto riuscire, senza fatica, a recensire un album dei Mogwai, senza mai parlare di post-rock.
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