Moby
Destroyed
(Cd, Little Idiot Music)
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Semplicemente la sensazione di sentirsi persi nel mondo, vivendo e percependo solo il proprio essere. Passare le nottate esplorando città sconosciute, ascoltando le emozioni che tali situazioni e luoghi ci comunicano.
E’ in quei momenti che nasce il bisogno di ascoltare, di ascoltarsi e poi di esprimere.
Ed è lo stesso bisogno che ha portato Moby a comporre il suo nuovo lavoro Destroyed.
Quindici tracce nate on the road durante l’ultimo tour mondiale, complice il fatto che il nostro caro Richard Melville Hall, parole sue, non dorme bene quando viaggia, e di conseguenza capita di essere sveglio in città nelle quali tutti gli altri stanno dormendo.
Un album all’apparenza semplice, ma solo dopo svariati ascolti si riesce a cogliere fino in fondo lo spessore sonoro delle composizioni.
Niente di nuovo, sia chiaro, è innegabilmente Moby e ce ne accorgiamo benissimo, ma sicuramente traspare ancora una volta la grande classe e maestria del dj newyorkese, soprattutto nella ricercatezza e delicatezza del sound. Bè, neanche da dire.
Destroyed esprime l’introspezione, la ricerca di sé, la malinconia della solitudine e contemporaneamente la felicità della pienezza dell’essere, divincolandosi tra elettronica, psichedelia e blues.
E’ all’inizio dell’album che si trovano i brani migliori, talvolta il resto rischia di perdersi e ripetersi, oppure semplicemente risulta molto meno coinvolgente a livello emozionale, ma, ragazzi, basta ascoltare The Broken Places, Be The One e soprattutto la stupenda Rockets per capire il peso e l’apporto di un’artista come Moby alla scena musicale mondiale.
L’album è disponibile in cd e doppio vinile, ma la versione più interessante è il cd/book contenente 60 fotografie scattate dallo stesso Moby durante l’ultimo tour mondiale. Immagini che vogliono completare Destroyed, vogliono rappresentarlo, ed effettivamente tutto dopo risulta ancora più chiaro.
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