Mirrorplain
Path of Salvation
(Fastball Music)
alternative rock
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Fastball Music ci ha inviato un lotto di dischi e questo Path of Salvation dei Mirrorplain, provenienti dalla reniana Finnentrop, ha l’aria di sembrare la proposta più interessante tra i gruppi rock metal presentati. Dopo due Ep autoprodotti, la band tedesca attiva dal 2011 debutta con questa full immersion di 9 brani applicando episodi melodici a sfuriate metallare, conditi da una vistosa atmosfera drammatica.
Il quadro generale è di un disco intrigante ma non del tutto coerente, perché tra cavalcate speed come Salvation o nu metal come Unsought si contrappone la morbidezza di canzoni come Angel Without Wings o passaggi timidamente prog come sentito in Mirrorplain. Indubbiamente il muro del suono è prestante, i pattern ritmici non si ripetono in maniera magnetica ma l’album non mette in evidenza un chissà quale sperimentalismo. Le composizioni, tecnicamente buone, presentano alcune idee armoniche coinvolgenti e qualche momento di stanca è quasi naturale che sia presente.
In Reparation assistiamo piacevolmente ad un classic rock dominato dalla chitarra acustica. Dal punto di vista vocale Christian Döring non se la cava male ma è come se facesse il compitino. Anche gli assoli non brillano di idee, Jeremy Vollmert fa quello che può anche se in Eternal Jack sa come mettere mano di mestiere. Tower of Babel ha un intro di pianoforte che ricorda These Days dei Jovi, ma la canzone è troppo lineare anche se alza i toni.
Nonostante una certa assenza di originalità e virtuosismi va detto che il disco suona bene, la tecnica c’è, le composizioni sono variegate ma ho idea che non ci sia un comune denominatore, come se la band dovesse ancora cercare un’identità e un sound che lo caratterizzi, per esplodere in un mercato pieno zeppo di proposte musicali. Essendo la loro prima fatica discografica, avranno tempo per migliorarsi dato che le basi le hanno già sapute gettare. Rimandati agli esami di Reparation.
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