Ministry
From Beer to Eternity
(Cd, AFM records )
industrial metal
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“Questo sarà il nostro ultimo lavoro” ha assicurato il pioniere dell’industrial Al Jourgensen. La definitiva rottamazione dei Ministry sembrerebbe stavolta dovuta alla morte di Mikey Scaccia, avvenuta nel 2012 durante un concerto con i Rigor Mortis. “Mikey è stato il mio migliore amico e i Ministry non hanno alcun senso senza di lui.”
Non è la prima volta, per la verità che il front man aveva dichiarato di voler calare il sipario su questa band seminale che ha prodotto cose interessanti fin dagli inizi degli anni ’80. Questo si deve, più che per uno stratagemma commerciale, alla sua vita e alle sue convinzioni che spesso lo hanno spinto all’estremo… dalle ulcere perforate, fino al collasso in pieno concerto, tra le altre cose. Però Al Jourgensen è un tipo duro, soprattutto mentalmente, e ogni volta i Ministry sono rinati dalle loro ceneri come la Fenice.
Il nuovo From Beer to Eternity contiene delle registrazioni di Jourgensen con Scaccia e sarebbe in qualche modo un tributo alla collaborazione con l’amico scomparso. Con Mikey Scaccia, il chitarrista Sin Quirin, il bassista Tony Campos e il batterista Aaron Rossi, avevamo registrato per 19 giorni, “Una delle migliori session creative dei Ministry nella quale si è sperimentato di tutto, dallo stone blues al dub, con pesanti riff di chitarra metal.”
Al Jourgensen avrebbe poi scritto i testi e ripreso tutto in mano, dopo i funerali di Scaccia al 13Th Planet Records di El Paso, con il produttore Sammy D’ambrosio, e il tecnico tastierista-programmatore Aron Havill.
Effettivamente From Beer to Eternity suona francamente bene, soprattutto se ascoltato a palla… è intenso e potente, con testi particolarmente corrosivi nei confronti dell’establishment e dell’american nightmare. L’armamentario a cui ci hanno abituato i Ministry c’è tutto: le ritmiche ossessive, le chitarre thrash e taglienti, i campionamenti dai discorsi dei politi, … L’ulcera sembrerebbe essersi curata e la creatività di Jourgensen è chiaramente distinguibile nelle trovate al momento di cucinare i pezzi con il “micro onde”, come dice lui.
From Beer to Eternity non porta nulla di nuovo sotto il sole dei Ministry, ma i nuovi e vecchi fans saranno sicuramente ben contenti di (ri)trovare Jourgesen e soci con un album che prende sempre meglio, ascolto dopo ascolto. Mettete quindi il fottuto ampli al calor bianco e poi si vedrà. \m/
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