Mike Patton
The Solitude of Prime Numbers
(CD, Ipecac)
soundtrack, experimental
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Continua il sodalizio tra il mondo del cinema e Mike Patton, l’uomo dalle mille voci, cantante camaleontico ed artista a 360° che sa interpretare e cimentarsi in generi musicali completamente diversi. Con A perfect place aveva realizzato la colonna di un cortometraggio, ora invece con The Solitude Of Prime Numbers è alle prese con un film, tratto dall’omonimo romanzo vincitore del Premio Strega 2008. Patton cerca di immedesimarsi fin da subito nella storia, numerando le sedici tracce del disco in una sequenze di numeri primi (per chi non se lo ricorda, i numeri primi sono quei numeri naturali maggiori di uno, divisibili solo per se stessi o lo stesso numero). Quindi la sequenza è la seguente: 2,3,5,7,11,13,17,19,23,29,31,37,41,43,47,53, che in realtà sarebbero le tracce dalla 1 alla 16. Sedici tracce brevi, attenendosi alla tradizione orchestrata della colonna sonora italiani anni ’60 e ’70, che fu appannaggio dei grandi maestri Morricone e Bacalov, ma anche con incursioni nel mondo conosciuto da Patton quando ha collaborato con John Zorn ai suoi numerosissimi Filmworks.
2. Twin Primes è il tema principale, ben riuscito, della storia portante del film, questi due primi numeri gemelli ognuno alle prese con le loro storie struggenti di una vita distrutta da due tragedie diverse (Mattia e Alice, lui bimbo molto intelligente, ma che sarà causa dello smarrimento della sorella ritardata, lei vittima di un incidente sportivo che l’ha resa claudicante a vita, a causa di un padre irresponsabile ed egoista). La traccia è una ballata dark accompagnata dalla voce calda ed infantile, quasi come a cantare una filastrocca. Sarà il tema ricorrente che tornerà in poche situazioni e nel finale del disco (53. Weight of consequence – quod erat demonstrandum). 3. Identify Matrix è un tema molto devoto a Morricone, mentre l’inquietudine e il misticismo compare in 7. Contrapositive, composizione per pianoforte.
Si susseguono poi composizioni brevi, come fossero fotogrammi della pellicola, ma tutte unite da questo unico senso di infelicità e sensi di colpa che caratterizzano la storia del film e del libro. Una colonna sonora molto diversa da A perfect place e stavolta Patton non ci sembra ispirato come in altre occasioni, ormai lontanissimo dai suoi esordi funk-metal con i Faith no more ed i Mr. Bungle.
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