Mighties
Augustus
(We’re at Fruit Records)
garage rock, boogie rock, punk rock
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Dopo ben quattro EP, esce finalmente Augustus, il primo full-lenght dei Mighties.
Un busto romano in copertina ed un sound possente, selvaggio e di personalità per la garage band perugina nata nel 2006.
Ascolti i Mighties ed è subito juke-box, brillantina, ciuffo ribelle e chiodi di pelle.
Quella dei Mighties è musica fresca, immediata, sguaiata, divertente, irriverente: uno sguardo al passato ma senza malinconia.
Augustus è una sorta di remake boogie rock anni ’60, mescolato al punk britannico degli anni ’70 ed allo street rock americano degli anni ’80: in pratica la musica degli Hanoi Rocks suonata con la tastiera di Ray Manzarek.
Gli anni ’60 e ’70 sono stati periodi storici difficili dal punto di politico, segnati da forti contestazioni e dalla minaccia della recessione, dopo il boom economico del dopoguerra.
I Mighties ci mostrano, invece, solamente il lato ludico di quegli anni, attraverso storie surreali e stralunate.
Augustus racchiude 11 tracce rozze e melodiche con le quali i Mighties rendono omaggio all’intero universo rock del passato: le sonorità Velvet Underground di Church of R n’ R, il beat anni ’60 di Everybody’s Doing, il rock animalesco di Lou Reed di Caprice La Drama, lo street rock degli Hanoi Rocks in Back to the Schoole e Girl Inspector, il garage dei The Sonics in Chinese Drop, il sound decadente dei New York Dolls di Johnny Thunders in Casablanca ed il punk diretto dei The Clash in Girl in the Zoo e Simon Brown.
Menzione a parte merita la penultima traccia White Lies: innanzitutto per il meraviglioso suono della chitarra e poi per l’intro della canzone, nella quale il tempo della batteria è praticamente identico a quello di “Hey Ho, Let’s Go” in Blitzkrieg Bop dei Ramones.
Se cercate ancora il lato selvaggio del rock and roll, se se volete togliere dalla naftalina il vostro demone rock, allora ascoltate e dimenate le terga con Augustus dei Mighties: un concentrato di vitamine garage punk e sali minerali boogie rock.
“C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria, anzi d’antico…”
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