Meshuggah
Alive
(CD, Nuclear Blast)
thrash metal, progressive metal
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Dopo aver sperato a lungo in qualcosa del genere ecco che, finalmente, mi trovo finalmente a scontrarmi con il primo album live degli svedesi Meshuggah. Alive, appunto, che arriva a due anni dal precedente ObZen e che è stato registrato proprio durante il tour che ha preso vita dopo l’uscita dello stesso.
Ed ora che ho questo piccolo gioiello tra le mani mi trovo con molte meno parole di quelle che avrei immaginato di avere. Perché? Perché mi rendo conto che la mia immaginazione era stata molto generosa, sicuramente molto più generosa di quella che, ora, è la realtà.
Sono dodici le canzoni che conpongono lo scheletro di questo lavoro. Dodici canzoni che vengono direttamente dagli ultimi tre, non troppo lontani, album della band: il sopracitato ObZen, Nothing e Chaosphere.
Solo Humiliative ci rimanda ad un passato più passato. Ci rimanda, infatti, all’ EP del 1994 None che è rimasto nel cuore a molti per le innovazioni che ha portato con sé, per quel sound nuovo ed originale.
Ma in questa raccolta live non è il cuore che manca. Quello c’è e si sente. Si sente la grinta e la passione che questo gruppo ha sempre messo nel proprio lavoro e si sente che le particolarità sonore che li hanno sempre contraddistinti e resi, a volte, punti di riferimento in questo genere di musica sono rimaste brillanti come sempre. Così brillanti e grintosi che viene davvero voglia di vederli (e per questo c’è anche la versione in dvd!)
E cosa c’è che non va quindi? C’è che, purtroppo, la registrazione dei pezzi è davvero impietosa. Molto, troppo scadente. Ai limiti dell’amatorialità. Io non so se sia stato fatto di proposito, per dare un non so che di “grezzo” ma se fosse davvero così, l’impressione non è decisamente quella sperata. Una delusione e un gran peccato.
A questo punto non mi resta che augurarmi che sia trattato di un incidente di percorso, dato che una band come questa avrebbe meritato molto, molto di più.
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