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Medium Under Groove: Lost Transmission

I suoni di mondi lontani racchiusi in 10 tracce: il sound alieno dei Medium Under Groove gioca con l'elettronica e il post rock, accoppiandoli in un album che non mostra punti deboli

Medium Under Groove

Lost Transmission

(Cd, La Grande Onda/Mala Tempora)

post-rock, elettronica, experimental

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I Medium Under Groove (abbreviato MUG) nascono ufficialmente nel 2007, come trio new wave- alt rock. Dopo vari cambi di lineup negli anni, la formazione attuale risulta composta da Fabio Mele (basso e fondatore del progetto), Gabriele Trodella (chitarra), Gabriele Cofanelli (batteria ed elettronica) e infine Ilenia Volpe alla chitarra, pupilla di Giorgio Canali.

Il loro debut album, Lost Transmission, è un abile intreccio di post-rock ed elettronica, caratterizzato da notevole freschezza. L’album si distacca con la giusta dose dalle tipiche sonorità standard del genere, ed in un certo senso vi conferisce nuova linfa.

L’inizio di Memorie è un cerimoniale di dissonanze e distorsioni. Delicatamente una melodia emerge da questo vortice caotico. I nastri al contrario ed un’elettronica ultraterrena si aggiungono al tutto: il pezzo poi culmina con una fragorosa esplosione post-rock. Il brano riesce benissimo ad amalgamare i 3 generi che forgiano il brano: la psichedelia, l’elettronica e il post-rock.

Il breve intermezzo di Neon Circles è composto da delay elettronici su cui sgocciolano note di chitarra. Lo stesso uso di delay (stavolta più massiccio) lo ritroviamo nel pezzo successivo chiamato Roseros. Se le chitarre descrivono pianeti distanti anni luce, l’elettronica invece rappresenta proprio i messaggi (criptati) inviati dalle creature che abitano quei mondi.

Sonorità drum ‘n’ bass aprono Disco Pulp, come in un ballo esasperato. Con i suoni placidi del finale la discoteca spaziale chiude i battenti. Quello che rimane nel locale è solo sudore, bottiglie vuote e una pace quasi mistica. Anche il post-rock dell’enigmatico 7-5 è aperto da battiti drum ‘n’ bass,  ma l’intenzione è diversa: l’adrenalina creata da batteria e chitarre pronte ad esplodere da un momento all’altro domina tutto il pezzo. Il colpo di genio del pezzo consiste proprio in una deflagrazione che non avverrà mai: i MUG non toccano l’apice, anzi al contrario allentano pian piano la tensione.

Per il vertice emotivo dobbiamo aspettare la successiva 3 Ottobre: l’acme viene raggiunto senza toccare la banalità. Il brano è un condensato di tempeste spaziali, cicloni siderali e aurore boreali. I suoni caldi e cupi con cui inizia Frequencies sono di chiara influenza krautiana. Nell’ultima parte i suoni si fanno più vivi e frenetici.

Il breve Caledonian Tomato con i suoi giochi elettronici apre alla traccia finale Dark Rum. Il drum ‘n’ bass e gli effetti elettronici graffiano la  melodia ora calma ora tesa. che si arresta di colpo. Al minuto 3:40 lo scenario si sposta su un ambiente lugubre dove emerge a piccoli passi la chitarra: questa insieme alla batteria fa esplodere la stanza buia irradiandola con luce accecante.

Lost Transmission evoca suoni di pianeti sconosciuti, di galassie remote. Sono segni di trasmissioni perse nello spazio infinito, segnali mandati da extraterrestri in cerca di comunicazione: grazie ai MUG il post-rock è ancora vivo.


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