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Maya Jane Coles: DJ-Kicks

È il turno della 24enne dj londinese Maya Jane Coles di selezionare 22 brani per la compilation DJ-Kicks, un classico della famosissima casa discografica teutonica !K7

Maya Jane Coles

DJ-Kicks

(CD, !K7 Records)

house, deep house, tech house

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Maya Jane Coles- DJ-KicksBrilla più delle altre stelle, Maya Jane Coles: una delle più importanti firme dell’attuale scena house internazionale, da due anni in giro a suonare per il mondo e adesso a selezionare per la teutonica !K7 la compilation DJ-Kicks, diventata ormai un must per appassionati e addetti ai lavori. Tra questi 22 brani, Maya Jane Coles ha optato per scelte sicuramente underground e lontane dal mainstream, spaziando tra nuove proposte e tracce più datate: “Ho voluto questa compilation per mettere in luce la mia diversità di gusti e interessi, non mi baso soltanto su un’unica influenza quando compongo”.

La 24enne artista londinese riserva la prima parte della compilation alla deep house: ottimo il beat di Deft in Loqux & Past, niente di speciale Mainline (Jimmy Edgar Remix) di Kris Wadsworth; Money di Chasing Kurt è calda e avvolgente, soprende In My Cocoon (Original Mix) di Bozzwell, una vera e propria perla. Karoo (Original) di Larse combina molto bene sonorità afro e tribal, di ottima fattura anche All Alone (Domyan Just Slow Remix) di Milscot (feat. Angela Sheik), che però non decolla mai e rimane incompiuta; nemmeno Adam Stacks con il pianoforte in Hey Love (Original) riesce a colpire il bersaglio, invece molto interessante Never Believed di Phil Kieran & White Noise Sound. Ottimo l’intermezzo Nuerd (Original Mix) di Sigward, apripista per Not Listening (DJ-Kicks Exclusive), il pezzo di Maya Jane Coles: la classe non è acqua. Dopo aver fatto ricorso a brani ricchi di vocals e influenze 90’s, nella seconda parte, la selezionatrice propone pezzi più creativi e più complessi: l’ipnotica It’s a Crime (Caribou Remix) di Virgo Four precede il sound detroitiano di Hate Me (Muteoscillator Fairy Tall Remix) del nostro connazionale Roberto Bardini; segue Tripmastaz nella ripetitiva Guess Who, poi tocca a Standard Fair migliorare la qualità con Little Helper 16-3.

Ancora lei, Maya Jane Coles, stavolta con lo pseudonimo di Nocturnal Sunshine, in Meant To Be (DJ-Kicks Exclusive), affascinante dubstep. Quindi, è il turno di Zenker Brothers con la densa Berg 10 (Original Mix); Last Magpie si cimenta nell’isteria quasi nipponica di No More Stories, Zoe Zoe regala un inizio piuttosto bizzarro a Church, che poi esplode in maniera convincente; buona prova di Gerry Read nella cristallina Roomland (Youandewan Remix), ma è Analog Tour di T. Williams la vera rivelazione, forse la migliore delle tracce finora ascoltate. Infine, chiudono Translation Two di Marcel Dettmann e Hunter’s Rocket To The Sky di Claro Intelecto, quest’ultima sicuramente più incisiva della prima. Una compilation dall’ottimo valore, ma difficilmente apprezzabile dai principianti o dai non professionisti del settore, perché davvero elaborata e per nulla commerciale.

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