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Maximo Park: Risk To Exist

Per gli amanti delle indie band degli anni 2000, tornano i Maximo Park con un album di buona fattura intitolato Risk To Exist

Maximo Park

Risk To Exist

(Daylighting)

indie Rock, indie, pop

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recensione Maximo Park- Risk To ExistA 3 anni di distanza dall’album Too Much Information che non aveva proprio convinto, tornano i Maximo Park, col nuovo lavoro Risk To Exist che si apre con sonorità non proprio tipiche per la band capitanata da Paul Smith.

What Did We Do to You to Deserve This non presenta le consuete chitarre ruggenti della band di Newcastle, ma sonorità indie pop tipiche di gruppi britannici come Wild Beasts o Everything Everything.

Con Get High (No I Don’t) si torna ai livelli standard della band, brano molto carico trascinato da un giro di basso funk notevole, così come il primo estratto Risk To Exist, tipico anthem indie rock a cui ci ha abituato sin dal primo successo Apply Some Pressure datato 2005.

Questo nuovo lavoro prosegue percorrendo a tratti terreni già calpestati in passato come nel caso di Work And Then Wait o The Reason I Am Here e altre volte nuovi territori, come in What Equals Love e I’ll Be Around  le quali seguono il nuovo stile presentato dalla band.

Fra le cose più brillanti si trova The Hero che si imprime facilmente nella mente ma lascia poi spazio a due tracce trascurabili che conducono alla chiusura con un’altra perla del disco, Alchemy.

Nella “deluxe version” troviamo poi 3 bonus track, di cui 2 sono davvero degne di nota: All Been Done Before e la più sperimentale A Brief Dream, unite a 4 versioni acustiche di brani già presenti nell’album.

I Maximo Park con questo nuovo Risk To Exist hanno probabilmente cercato di riacquistare qualche vecchio fan senza però perdere il gusto per un’innovazione del suono che potrà portare nuovi adepti per il gruppo di Smith & c.

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Fabio Busi
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