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Mattia Caroli e I Fiori del Male: Fall from Grace

Un mix di folk, jazz, blues, indie, rock e di poeti maledetti: questo è Fall from Grace, l'album d'esordio di Mattia Caroli e I Fiori del Male

Mattia Caroli e I Fiori del Male

Fall from Grace

(TimeZone Label)

indie-folk

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Mattia Caroli e I Fiori del Male- Fall from Grace

Immaginate di essere a Rocca Sinibalda, alla corte di Riccardo III e di prendere parte ad una grande festa, ballando sulle melodie medievali magistralmente interpretate da Marco Collazzoni al sax e da Raffaello Simeni ai flauti e alle cornamuse. Si apre così, con la canzone Ballad of Evil, Fall from Grace, album d’esordio dei Mattia Caroli e i Fiori del Male. Dopo l’Ep Every Giro Day che ha riscosso molto successo da parte di critica e pubblico, la band reatina esce con questo album ricco di contenuti e di sperimentazioni musicali.

Dodici tracce a cavallo tra il folk, il jazz, il blues, l’indie, il rock tutte ben amalgamate, che raccontano la società moderna da un punto di vista particolare. Le canzoni di Fall of Grace girano attorno ad unico stesso tema, ovvero quella della difficoltà dei giovani di oggi ad inserirsi in una società sempre più fredda e sterile ma che nonostante tutto, ce la mettono tutta per riscattarsi, magari cadendo in basso e toccando il fondo, ma il bello è proprio la risalita. Grazie all’amicizia, questa ascensione sarà più dolce e meno dolorosa come ne In the summer, che racconta quella sensazione di libertà che si può provare insieme ai propri amici in estate, correndo felici per i prati e suonando la chitarra, sognando i Pink Floyd.

Ma il nome della band, I Fiori del Male, non è stato scelto a caso, i sette ragazzi infatti si ispirano fortemente a Baudelaire e ai poeti maledetti, riportando in musica i temi di quei componimenti come ad esempio in The song of the highest tower. Vieni, vieni, tempo che ci tieni, scriveva Rimbaud in un verso del celebre Una stagione all’Inferno. In questa canzone però, il significato è capovolto e passando dalle sonorità blues al punk, racconta la pazienza di quei ragazzi che decidono di rimanere ed inserirsi nella società moderna, al contrario di altri che invece decidono di prendere delle scorciatoie, magari più malsane.
Sono tante le collaborazioni in Fall from Grace, dalla quella già citata con Marco Collazzoni al sax (che compare anche in Ain’t she the Queen?), a quella con Viola Sofia Niso che presta i suoni sognanti degli archi nella canzone Saturday Morning. Il brano Sad Dark Shadow è stato scritto invece dall’artista bohème Paul Popov e racconta di un giovane che, per scappare dalla vita moderna, si aggrappa ad una nuvola per dominare tutto dall’alto.

Ma il primo singolo estratto da Fall from Grace è Bluesman (di cui è stato girato anche un videoclip), un brano fortemente folk che rimanda alle canzoni di Bob Dylan e che parla dell’insoddisfazione di un ragazzo che si rifugia nelle letture di Wilde e di Huysmans e che per porre fine alla noia, inizia a viaggiare.

Con Fall from Grace i Mattia Caroli e i Fiori del Male, attraverso suoni vintage e testi ripresi dalla letteratura francese di fine ‘800, pongono l’ascoltatore in cima ad una montagna facendogli capire che la vera bellezza non è stare a guardare dall’alto, ma bensì è la risalita, fatta anche di difficoltà e di incomprensioni che alla fine però, portano sempre alla felicità.

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Laura Cirilli
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