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Massimo Stona: E’ il viaggio quello che conta

Massimo Stona: quando si dice un nome non proprio azzeccato (e a rischio ‘facile ironia’). Lasciate quindi che sia il suo album pop di ballate acustiche e pezzi energici a parlare per lui

Massimo Stona

E’ il viaggio quello che conta

(Cd, Green Production)

pop

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Massimo Stona E' il viaggio quello che contaMassimo Stona è un cantautore piemontese che nel maggio scorso ha pubblicato il suo primo album, E’ il viaggio quello che conta, dal quale sono stati estratti i singoli Fragile e Passo dopo passo. Il suo è un pop tutto nostrano, che alterna pezzi ritmati e ballate acustiche, vagamente influenzato da un’ampia schiera di artisti italiani e dal sound britannico di personaggi come James Blunt.

Contrariamente a quanto si potrebbe evincere dal titolo, nella sua opera prima Massimo Stona sviscera non tanto la tematica del viaggio, cara a molti prima di lui, quando l’amore in tutte le sue sfaccettature. Il momento di crescita e formazione rappresentato da una partenza passa quasi in secondo piano, a favore di colei (o colui) che ci accompagna lungo il cammino, una figura capace di esaltarci quanto di annientarci. Ne risultano perciò tracce profondamente incentrate sul sentimento che muove il mondo, come Settembre, la cui linearità è messa in risalto dalla chitarra, o Fuori rotta, uno dei brani più riusciti dell’album, dove il rumore del mare ci ricorda che un po’ tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo sentiti come una nave in balia del mare.

Decido per me e Insensibile rappresentano invece l’aspetto più rockeggiante di questo artista, che però non riesce mai a raggiungere il giusto livello espressivo. Massimo Stona dà sicuramente il meglio di sé in ambienti più acustici, e la ballad è la forma perfetta nella quale muoversi. In lui si sentono vaghi echi del Niccolò Fabi degli inizi e di Mario Venuti, ma i paragoni sono altisonanti e di strada da fare ce n’è ancora molta. Insomma, il viaggio è appena iniziato.

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Simona Fusetta
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