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Marco Notari: Io?

Marco Notari ritorna più carico di prima con un imperdibile disco dal semplice titolo Io? Un viaggio introspettivo che vi metterà in discussione in un epoca in cui i sentimenti non contano

Marco Notari

Io?

(Cd, Libellula, 2011)

pop, rock

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marco-notari-recensione-ioUn caleidoscopio con un grande IO e un punto interrogativo, vi dice niente? Certo! Parliamo della copertina dell’album di Marco Notari, per l’esattezza il terzo. Il disco d’esordio è uscito nel 2006 dal titolo Oltre lo specchio, seguito da Babele nel 2007.

Ma ritorniamo ad Io?. Disco autobiografico composto da dieci tracce che riflettono la condizione dell’uomo ripercorrendo le fasi più importanti della vita, guardate dal punto di vista di un uomo che è a metà del suo percorso.

Nell’album ogni canzone rappresenta un anello di congiunzione con l’altra, che infine vanno a  formare i cerchi concentrici di cui abbiamo parlato all’inizio, che a loro volta rappresentano la circolarità della vita.

Da ricordare che il disegno in copertina è stato realizzato da Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione.

Il primo anello preso in considerazione è Io?, in cui emergono riflessioni e ricordi dati dalla nascita dello stesso Marco. Dal singolo si passa poi al generale, giungendo ad argomenti teneri e dolci come l’amore mostrato da una donna al proprio uomo. Questa è la storia di Dina di cui si ne parla nell’omonimo brano, ma vi menziono proprio le parole di Marco che ha usato nel raccontare questa storia: “Mia nonna, che è mancata qualche anno fa, era solita raccontarmi la storia di quando mio nonno tornò dalla seconda guerra mondiale, dopo aver passato più di un anno in un campo di prigionia tedesco ed essere stato dato per disperso. Lei aveva una piccola casa al fondo del paese di Ramiseto, arroccato sulle colline reggiane, e la signora che abitava in cima al paese le avevapromesso che il giorno che fosse tornato mio nonno, poiché lei sarebbe stata la prima a vederlo, avrebbe appeso le lenzuola bianche come segnale per avvertirla. E’ una storia che mi commuove ancora ed ho scelto di utilizzarla per raccontare e ricordare Dina.”

Alcuni tra i brani successivi invece fanno riferimento ad altri aspetti della vita che noi molto spesso accantoniamo perché impegnati dalla frenetica  routine quotidiana.

Particolarmente toccante è L’Invasione degli Ultracorpi, in cui partecipa Dario Brunori. “La canzone parla di Davide e Mohammed, due uomini che guardano lo stesso cielo uno da Torino e l’altro da Bagdad e che sono molto più simili di quanto i giornali e le televisioni ci vogliano fare credere ogni giorno.”Il brano parla da sé e non ha bisogno di essere commentato, ma questo non è l’unico testo che risalta le contraddizioni in cui viviamo. Possiamo citare Apollo 11 o La terra senza l’uomo.

Sono tanti i testi di cui parlare, ma lascio a voi le dovute interpretazioni e riflessioni. Infine ma non per ultimo, ricordiamo che all’interno dell’album ci sono due partecipazioni. Nella già citata  Invasione degli Ultracorpi con Dario Brunori e Le stelle ci cambieranno pelle in duetto con Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione. Musiche drammatiche ma al contempo piene di speranza. Testi brevi. Parole forti che fanno riflettere. Luoghi comuni. Esperienze personali. Riflessioni. A questo punto non mi resta che dire premete play e che il flusso delle parole accompagnate alle immagini possano far breccia nel vostro cuore. Buon ascolto!

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Roberta Aprea
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