Marc Almond
Feasting with Panthers
(Cd, Cherry Red)
gothic folk
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Ci sono album fatti di canzoni e ci sono album fatti di poesie. Nei primi lo strumento cerca di farsi voce e alle volte la sostituisce (basti pensare alla potenza espressiva di un disco post rock). Nei secondi i testi diventano i protagonisti, paragonati a vere e proprie opere letterarie. Alcuni di questi però le poesie invece le declamano, e pertanto raggiungono lo stadio successivo, come il Jim Morrison di The American Prayer. Marc Almond, con un libro di Eric Stenbock sottobraccio e il genio musicale di Cashmore, si cimenta in una esperienza intima e onirica creando Feasting with Panthers, un album da sfogliare – anche se solo con la mente.
Nata nel 2008, la collaborazione tra Almond e il musicista Michael Cashmore ha portato alla pubblicazione di mini-cd (in cui ritroviamo The Lunatic Lover e Gabriel) e una reinterpretazione di poesie di Jean Genet, Arthur Rimbaud, Jean Cocteau e Paul Verlaine. L’ex Soft Cell esce ora con una nuova raccolta di poesie in musica, la quale ripropone le atmosfere decadenti del conte tedesco Stenbock.
Almond alterna uno spoken word più accentuato, in cui la base si limita a pianoforte, arpa o oboe (The Sleeper in the Valley, The Song of the Unwept Tears) e la creazione di veri e propri brani, in cui il genio di Cashmore è pienamente espresso (Patron Saint of Lipstick, Hotel De France and Poetry). Molti brani, malinconici e al contempo romantici, giocano con una evoluzione musicale, che porta ad un arricchimento strumentale che da poche note di piano si snoda in un crescendo dai risvolti elettronici (Boy Ceasar) o puramente lirici (El Desdichado). Si passa poi dal lirismo alla Buckley della title track and una cupezza sostenuta in poesie come The Man Condemned to Death.
A cavallo tra lo spoken e il gothic-folk, Feasting with Panthers è una esperienza in grado di affascinare gli appassionati di poesia, mostrandosi al contempo come un album impegnato, il quale richiede la pazienza e la coerenza di dedicarsi ad esso completamente. Per gli amanti della lirica e della poesia decadente.
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