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Malena: Senza pudore

Dalla provincia bresciana, ecco il rock dei Malena: talentuosi, spregiudicati e sognatori. Un disco d'esordio da predestinati?

Malena

Senza Pudore

(CD, Autoproduzione)

alternative rock

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malena_senza_pudoreLa scena alternative rock italiana non aveva tra le mani un disco d’esordio come Senza pudore da più di dieci anni, precisamente dal 1999, quando i Verdena uscirono con l’album omonimo.

Malena “nuovi Verdena”? No, solo il suono del nome può richiamare alla mente la band bergamasca dei fratelli Ferrari. Infatti i Malena, formazione bresciana di Orzinuovi (il nome deriva da “malégn”, soprannome dato agli abitanti della vicina Pompiano), sono riusciti a costruirsi un’identità musicale molto ben definita, con influenze dal pop, dai cantautori italiani, dal progressive rock e dall’elettronica: “Per scrivere le nostre canzoni ci ispiriamo a esperienze vissute, emozioni legate a determinati stati d’animo, oppure usiamo immagini suggerite dalla musica stessa. Cerchiamo sempre di scrivere testi che abbiano un significato, sia che trattino di situazioni vissute, piuttosto che di emozioni provate, o ancora di critica”.

Senza pudore rappresenta in pieno l’attitudine dei Malena; il titolo non vuole, però, connotare un rock di protesta o scanzonato, ma un approccio a testi e musica che si libera dalle pesanti barriere imposte solitamente dai codici di genere e dai suoni oltreoceano: “È un titolo un po’ spregiudicato, ma ci sembrava indicato in quanto con questo nostro primo disco ci mostriamo per quello che siamo, senza veli o filtri, nel bene e nel male”.

Tempo, gioia, immagini marca un inizio di quelli memorabili, dove imponenti ed esplosive linee di basso e chitarra si intrecciano e dialogano tra loro, anche in Ostaggio dei tuoi fili; M.D.F., primo singolo estratto da Senza Pudore (con la collaborazione di Emilio Rossi all’organo) con il video di Nicola Garzetti, esprime un tormento interiore, “parla del disagio nel vivere una vita in cui non si riesce ad identificarsi ed in cui si vivono situazioni che non permettono di essere se stessi”; si passa poi alla rabbiosa Brava a pungere e alla disincantata Tornerà; Anthony Piemonti mette in mostra le sue eccezionali doti canore nell’avvolgente Nuovo inizio, vero e proprio spartiacque di questo disco; Senza pudore, la traccia da cui prende il nome l’album, è un concentrato di passione, sensualità e rabbia; Mostrati e Frenetica sprigionano un’energia impressionante, Luce e lacrime (con ancora Emilio Rossi al piano rhodes) è una ballata dolce e romantica, una poesia dalle liriche rarefatte, che “parla di sogni, di come sia bello abbandonarsi ad essi, e di come talvolta sia importante crederci per renderli reali”; in Storia di un fiore esplodono con forza le sonorità progressive rock e la strumentale Monologue mette il sigillo su Senza pudore, con atmosfere e cambi di ritmo davvero notevoli.

Con un sound potente e arrangiamenti curatissimi (di quelli che si sentono solo nei dischi delle grandi band), l’autoprodotto Senza pudore rappresenta un solidissimo punto di partenza per i Malena: “Volevamo riversare le esperienze maturate in questi anni di unione personale ed artistica in un lavoro in grado di rappresentare a pieno la nostra musica”. Obiettivo raggiunto. Magna cum laude.

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