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Maldestro: I Muri di Berlino

Maldestro è uno dei cantautori più interessanti e sensibili del panorama italiano: torna con il suo nuovo disco I Muri di Berlino

Maldestro

I Muri di Berlino

(Arealive / Warner)

canzone d’autore, pop, indie-folk

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recensione Maldestro I Muri di BerlinoMaldestro definizione di  <<rivelare una pericolosa o dannosa imperizia o sventatezza>>.

Nel nostro caso invece Maldestro riguarda uno dei cantautori più interessanti e sensibili del panorama italiano che sta facendo incetta di premi e riconoscimenti, sia nel Belpaese e sia in Europa.

Antonio Prestieri – vero nome – si autodefinisce Maldestro perché crede che questo nome rispecchi la sua personalità molto più di quello all’anagrafe. È una persona che ama il suo quartiere natale Scampia, a Napoli, per quanto difficile, complessa e amara possa essere questa particolare realtà

È un cantautore anche se lui preferisce definirsi una persona che usa semplicemente la propria voce per raccontare storie vere e pure, rendendo il suono disco umano e pieno di riflessioni.

Arrivato a due anni di distanza dall’album Non trovo le Parole, il nuovo progetto musicale di Maldestro si chiama I Muri di Berlino, composto da dieci tracce dal sound maggiormente pop, il quale però non snatura la sua vena folk, costruendo l’ossatura dell’album con sonetti d’amore in cui trovano spazio sogni, notti buie, viaggi e speranze.

Con l’album I Muri di Berlino, infatti, Maldestro dimostra non solo di saper raccontare bene le storie, ma anche di conoscere gli esseri umani e i loro sentimenti più profondi.

Ognuno di noi alza dentro di sé un muro per proteggersi, per difendersi e nascondersi, con il risultato di allontanarci da tutti e soprattutto da noi stessi. Il “nostro” però è convinto che è possibile creare piccole crepe attraverso cui intravedere speranze e prospettive migliori.

Maldestro è uno che non ha paura di dire quello che pensa, tantomeno nelle sue canzoni. Scrive per poter urlare cosa non gli sta bene e per dare voce anche a chi voce non ne ha.

Gli sono bastati due soli anni per ottenere un successo col botto che ha quasi dell’incredibile. Dopo premesse del genere ci si aspetterebbe un passo falso o semplicemente quel “ma” che le contraddica. Invece la sua partecipazione a Sanremo giovani non è poi andata così male, nella categoria nuove proposte, aggiudicandosi clamorosamente il secondo posto.

Podio non tanto amaro, grazie al quale ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, primo tra tutti quello della critica “Mia Martini” con il brano Canzone per Federica.

La sua forza sembrerebbe essere tutto ciò che ha visto e vissuto, tutto ciò che non poteva urlare e denunciare, trovando un escamotage geniale per dare adito alle sue parole educate.

Le canzoni sono un monito ad amare ogni istante della propria vita e avere cura di ogni cosa, anche la più piccola. Maldestro ci sussurra all’orecchio regalandoci ritornelli personali, consigliandoci il bene, consigliandoci la vita.

L’adrenalina c’è ma è solamente verbale e non musicale: le sonorità del disco  risultano piacevolmente pacate e forse possono risultare ripetitive per tutta la sequenza dei brani, ma essendo Maldestro un narratore, è probabile che sia lo stile che più gli si addice.

Morale della favola, l’album I Muri di Berlino conferma il suo valore come interprete e autore, troppo spesso passato in ombra rispetto al suo privato. Di talento Antonio Prestieri, alias Maldestro, ne ha da vendere. Di parole, ne ha ancora tante da regalare.

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