Make like a tree
Animal
(Monkey Records)
songwriting
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A cavallo del suo spirito solitario, il cantautore ucraino Sergey Onishenko – in arte Make Like a Tree – gira tredici paesi del mondo, un tour d’anima e ricerca personale, e quello che lo imprime dentro poi lo trasferisce in questo album, Animal – otto brani che prendono spunto dalla Beat Generation, da quell’errabondo concentrato di viaggi dentro e fuori che prende il cuore.
Voce, chitarra, poesia e miraggio, sono il focus di un disco leggiadro e solitario, potremmo dire anche impronte spirituali che colorano la tracklist, un pò di Cohen che abbraccia Bon Iver fino a disegnare visionari cerchi di folk ambientale, striature di Americana e quella cristallina sapidità di chi – come destinazione – ha la libertà totale e null’altro.
Armonie, looner song, echi, albe e tramonti dentro equilibrismi pregevoli, la bella aria di Hey ocean cantata il lingua madre, la chitarra che imita la lapsteel Future friends, il senso boschivo che staziona in Birdwatcher, o la tromba che solfeggia pimpante in Happy B Song fanno numeri nell’ascolto, ma è con il flusso orientale che fuoriesce da Letters to Marcus Aurelius (cantata da una voce femminile) che il tutto prende il volo, l’alto.
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