AdBlock Detected

Stai usando un'estensione per bloccare la pubblicità.

RockShock.it dal 2002 pubblica contenuti gratuitamente e ha la pubblicità come unica fonte di sostentamento. Disabilità il tuo ad block per continuare.

Lydia Lunch/Retrovirus: Urge To Kill

L’inarrestabile Lydia Lunch, regina della no-wave, torna anche in questo 2015 con un nuovo album. Si tratta del secondo disco per quanto riguarda il progetto Retrovirus

Lydia Lunch/Retrovirus

Urge To Kill

(Rustblade)

no wave

_______________

Lydia Lunch Retrovirus: Urge To KillL’inarrestabile Lydia Lunch, regina della no-wave, da anni super-impegnata con le più disparate collaborazioni e relative uscite discografiche, torna anche in questo 2015 con un nuovo album. Si tratta del secondo disco per quanto riguarda il progetto Retrovirus, nel quale militano Weasel Walter (chitarrista dei Flying Luttembachers), il bassista Tim Dahl, e Bob Bert (batterista dei Sonic Youth in Bad Moon Rising).

Come per il precedente album, Retrovirus, ci sono brani che pescano nella discografia della Lunch (incluse cover). L’unica differenza è che l’esordio era in realtà la registrazione del live alla Knitting Factory di Brooklyn, concerto del tour americano datato 2012. Diversamente, Urge To Kill (nome che riprende il B-movie inglese anni ’60) è la registrazione dal vivo in studio di alcuni brani del repertorio dell’artista newyorkese.

Vi figurano brani come Snakepit Breakdown e Lock Your Door da 13.13, Some Boys dall’ EP In Limbo, Tied And Twist dal primo album d’esordio solista The Queen Of Siam. Fields Of Fire, Still Burning e Three Kings sono invece pezzi inclusi in Honeymoon In Red del 1987. La cover presente in Urge To Kill è Frankie Teardrop, pubblicata dai Suicide nel loro omonimo capolavoro negli anni ’70. L’unica traccia non estratta da un album solista di Lydia Lunch è Dead Me You Beside, registrata a nome 8-Eyed Spy, gruppo no wave che l’artista aveva fondato nel 1979.

Le reinterpretazioni di tutti questi brani sono più sporche delle originali grazie anche all’apporto del chitarrismo di Walter. Peccato non poter ascoltare materiale nuovo, ma comunque Urge To Kill è un album che vale la pena ascoltare almeno una volta per recuperare il suono di quell’importante movimento artistico nato sul finire degli anni ‘70 chiamato no wave, e che influenzò da lì in poi buona parte della musica a venire.

Gli ultimi articoli di Alessio Morrone

Condivi sui social network:
Alessio Morrone
Alessio Morrone
Articoli: 172