Luca Di Maio
Letiana
(autoproduzione)
canzone d’autore
Alla produzione Marco Parente, nelle vicinanze una bella sortita di amici musicisti e al timone dei sogni disillusi Luca Di Maio, poeta più che cantautore e mai il contrario, una forma di pensiero musicale che pensa a tratteggiare i bassifondi dell’umanità, delle umanità, e lo fa con una voce a litania, un rivolo dolente di grazia cruda che in nove tracce accende il fuoco profondo delle emozioni.
Tra folate di Fossati, linee acustiche, elettricità a modo e una bella spalancata alla sostanza di idee libere, Letiana, Di Maio sforna un disco il cui “magico” equilibrio sottolinea una caratura da classico istantaneo – e non solo nella stesura lirica – perché raramente si ascoltano arrangiamenti tanto scaleni e puntuali e un paroliere limpido e capace di ruotare tra realtà e prosaica, in poche parole una evanescenza in cui l’artista trova una chiave nuova e “antifrastica” di dire cose. Tra le nove, la saudade pensierosa di La normalità, il piglio etno/metafisico di Letiana e il passo gigione di Canzona per il mio piccolo cuoro, e quello che all’inizio poteva apparire una tristezza, un unguento per dolori presenti si rivela una passione che ti uccide di amore.
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