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Lu-Po: Bloom

Un mix di musica elettronica ma dalle sonorità decisamente più soft e oniriche? E' quello che ci propone Lu-po, nome d'arte del musicista sardo Gianluca Porcu, con il suo nuovo lavoro Bloom. L'album attualmente è in competizione al prestigioso Qwartz music Awards di Parigi

Lu-Po

Bloom

(CD, AEF)

electro, elettronica

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Un  mix di musica elettronica ma dalle sonorità decisamente più soft e oniriche? E’ quello che ci propone Lu-po, nome d’arte del musicista sardo Gianluca Porcu, con il suo nuovo lavoro Bloom. L’album attualmente è in competizione al prestigioso Qwartz music Awards di Parigi che ha coinvolto e coinvolge nomi di rango della musica elettronica, tra i quali Björk. Tuttavia l’artista elabora le sue undici tracce, avvalendosi solo di strumenti e suoni, cercando di mantenere una certa impostazione stilistica, che può essere anche il limite del suo nuovo lavoro.

Angel è una buona fusione tra chitarra acustica e diversi suoni. Stesso schema per Lake con lo stesso giro di chitarra acustica ed i suoni in lontananza.

Solo rumori indistinti per Break the night mentre Bloom è un mix di sonorità distorte ma pur sempre soft.

Guilty guitar si caratterizza per l’insieme di suoni e rumori simil-acquatici.

Moon è alquanto inquietante: un eco di chitarre acustiche distorte accompagnato da dei rumori indefiniti.

Autumn ha come elemento di novità l’impiego del pianoforte, così come in Daylight il pianoforte è assoluto protagonista con un crescendo misurato di suoni in lontananza.

Drawing e Tree proseguono nel solco delle sonorità soft, mentre tenebrosa è Moon II.

Lu-po mantiene una certa compostezza nelle sue composizioni. Proprio questo risulta essere il suo limite. A parte la voglia di mantenere un equilibrio tra musica elettronica e sonorità soft-oniriche, ambizione legittima,  è la mancanza di quel guizzo di originalità che si sente. Le undici tracce non colpiscono e sembra mancare quel colpo di genio o follia che non guasterebbe ogni tanto. Le potenzialità, comunque, il ragazzo le ha tutte.

 

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Matteo Valeri
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